Trigoria, conferenza stampa Zeman: “Roma, cresci con la testa. Guardiola? Sapevo dell’incontro con Baldini da ottobre, ma se ne parla adesso…”

La conferenza di Zeman alla vigilia di Catania-Roma, prima giornata di ritorno. Ecco le dichiarazioni dell’allenatore giallorosso nella sala stampa del Fulvio Bernardini:

CRESCITA E CONTINUITA’ “I risultati non sempre hanno corrisposto alle nostre prestazioni. Spero che troveremo continuità di risultati, perché sul piano del gioco sono stato sempre soddisfatto. Noi a volte molliamo 5 minuti e ci succedono dei guai. La crescita deve essere di testa, non di tattica o tecnica. Sul piano del gioco abbiamo visto che possiamo competere con tutti. La distanza numerica in classifica non ci colloca tanto lontano dalle grandi. Noi dobbiamo recuperare e cercare di fare meglio di loro. Non sarà facile, ma si può fare. Qui ci sono giocatori che hanno giocato campionati molto diversi da quello italiano, sia in Brasile che in altri paesi si gioca più vivaci, senza compiti. E abituarsi a rispettare compiti non è facile”.

DESTRO“Ha grandi mezzi e qualità, me lo sta confermando. Normale che quando si perde, si dia la colpa a Destro. E’ un giocatore importante che diventerà ancora più importante. Potenzialità ce l’ha, penso le abbiano viste tutti. Deve trovare la convinzione che lo può fare e lo deve fare”.

BALDINI-GUARDIOLA“Strano che esca oggi la notizia, da ottobre sapevo che si erano incontrati. La dirigenza è libera di incontrare chi vuole. Io ho incontrato 100 giocatori, non vuol dire che ne voglio 100”.

DODO’“E’ un ragazzo che purtroppo ha problemi, speriamo si riescano a risolvere. Questa settimana l’ha fatta tutta con noi e anche bene, il problema è che poi arriva martedì e accusa nuovi problemi”.

CATANIA“Sicuramente hanno tre giocatori con caratteristiche offensive. Poi dipende da quanto è lunga la squadra e da come lavora insieme. penso non abbiano mai dominato sul possesso, ma sul dribbling, le ripartenze. Un’altra squadra tipicamente italiana”.

COPPA ITALIA E LEGA“E’ una cosa illogica, per i criteri che sono stati stabiliti. Un criterio è che la squadra meglio classificata ha il vantaggio di giocare in casa. La contemporaneità, visto che non c’è, è un’altra situazione. La divisione dei club di Serie A in Lega e la nuova avventura politica di Moggi sono le immagini del nostro calcio attuale. E anche della nostra politica attuale”.

 

 

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