Conferenza Luis Enrique: “Non siamo da scudetto. La Juventus? Grandi stimoli”

Luis Enrique parla nella consueta conferenza stampa prepartita in vista delprossimo match della Roma, i quarti di finale di Coppa Italia contro la Juventus. La sfida, che sarà una partita secca, si giocherà domani sera alle 20.45 allo Juventus Stadium di Torino. Queste le sue parole:

LA PARTITA – “La Juventus è il miglior esempio per noi, dovremo andare nel loro stadio a fare la nostra proposta e vedere se siamo capaci di battere questa squadra. Uno stimolo incredibile pensare che non hanno ancora perso. Alcune settimane fa dissi che mi impressionava l’intensità degli allenamenti della Juventus. Mi hanno detto che Chiellini dopo la partita qua all’Olimpico disse di non aver mai visto una squadra correre come noi. Mi fa piacere, ma se prima la qualità della Juventus prima era l’intensità ora è la regolarità. Per noi è un momento ottimo, andiamo a Torino carichi di fiducia e pensiamo di potercela fare“.

I GOL CHE ARRIVANO – “Non so se è una coincidenza o no che i gol arrivano di più ora che Osvaldo è assente, ma non ero preoccupato su chi segnava. Il problema per me è vedere che tutti i giocatori si allenano bene e io ne devo solo sceglierne 11. Mi piace tantissimo vedere e leggere che la squadra sta facendo bene anche senza Osvaldo. Lui mi ha fatto una battuta un paio di giorni fa, era vicino alla panchina e ha detto: “Sentite la mia mancanza”. Sono molto felice di questo“.

TOTTI IN NAZIONALE – “Sarei contento se Totti venisse chiamato in Nazionale, io non priverò mai i miei calciatori di andarci. Quando ero calciatore se un allenatore mi avesse detto di non andare non sarei stato felicissimo. E’ un onore vedere i miei giocatori in Nazionale. Per me è un piacere. Credo meriterebbe la chiamata, ma io non sono il commisario tecnico dell’Italia“.

BILANCIO CAMPIONATO – “Roma e Juventus non sono le squadre che giocano meglio, anche il Milan gioca molto bene. La Lazio, l’Udinese, il Napoli, giocano bene. Anche l’Inter per me gioca bene. Ognuno sceglie il suo calcio. Senza dimenticare anche il Chievo Verona e il Catania. A Roma facciamo quello che possiamo. Ognuno dopo 19 partite ha la posizione che merita. La cosa più importante è la regolarità. Chi vince il campionato è la squadra più regolare, per ora lo sono il Milan e la Juventus. Adesso la classifica dice che siamo lontani“.

BILANCIO GIRONE D’ANDATA ROMA – “Per noi l’inizio del campionato è stato duro, per fortuna tutto si è aggiustato dopo qualche settimana. Adesso inizio a vedere tante cose che mi piacciono, ma avevo visto già dall’inizio un cambio di mentalità anche nei tifosi, addirittura dalla fine del ritiro. Ricordo lo striscione ‘Mai schiavi del risultato’ è bellissimo, mi dissero che contava solo il risultato in Italia invece ho trovato quello striscione. E’ bellissimo il loro sostegno, anche i cori. I risultati non sono arrivati subito e questo l’abbiamo pagato, però ora che ci sono il gioco più o meno e i risultati, dovremo cercare di avere regolarità. A livello personale non ero felice all’inizio, potevo fare di più. Mi aspetto di migliorare e di far capire ai giocatori che manca ancora tantissimo lavoro“.

LA CONDIZIONE FISICA – “Da quando sono allenatore, non è mai successo che la mia squadra non corresse. Correre o non correre è una questione di testa, è normale che quando arrivano le sconfitte si parla di quello. Una cosa è che vinciamo o perdiamo ma il nostro impegno e la corsa non mancheranno mai. I picchi di forma non esistono, tutte e 38 le partie valgono 3 punti“.

BORRIELLO – “Può essere uno stimolo in più giocare contro la propria ex squadra, per me il calcio è passione. E’ normale che un calciatore andato via dalla Roma possa avere uno stimolo per fare bella figura contro i suoi ex compagni. Se gioca Matri sarà una Juve diversa, sicuro, ma quando avrò la formazione avversaria vedremo. La linea generale della partita non cambia“.

CONTE – “Era un calciatore di livello altissimo, si vede la sua squadra che gioca benissimo, ha una predisposizione al gioco altissima, gli ho fatto i complimenti: si vede il suo lavoro. Spero che domani non sia sufficiente per batterci“.

 

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