Conferenza Sabatini: “Zeman non è il nostro scudo, compreremo due centrali e un terzino destro”

Dal Fulvio Bernardini di Trigoria, la prima conferenza stampa stagionale del direttore sportivo della Roma Walter Sabatini.

Avete fissato degli obiettivi minimi?
“C’è l’abitudine di tirare una riga e fare i conti. Adesso c’è un nuovo preventivo che ci porterà a un consuntivo l’anno prossimo. Siamo dentro un percorso, non abbiamo bollito un allenatore. Luis lo abbiamo rispettato e stimato. Non per colpa sua, ma per colpa mia in particolare, non siamo riusciti a centrare un obiettivo. La Roma però ha raggiunto vertici importanti nel corso della passata stagione. Con i 31 punti al termine dell’andata, potevamo lottare per la Champions. Nel ritorno abbiamo avuto una flessione, di cui non abbiamo capito bene le motivazioni. Ci sentiamo dentro un percorso, la Roma cambierà e lo farà nel tempo. Zeman fa parte di quel percorso come gli altri giocatori che sono arrivati. Pochi ma ne arriveranno altri. Abbiamo affidato la squadra a un conduttore straordinario. Non lo abbiamo preso per farci da scudo spaziale. Per noi è stata una scelta tecnica. Coincide con la Roma che abbiamo sempre voluto. La nostra Roma dovrà essere determinata e sempre in cerca di risultati. Zeman mi sta rigenerando. Quando gli dico che sono preoccupato per la difesa, lui mi risponde di non preoccuparmi perché noi attaccheremo”.

Arriverà un top player?
“Bisogna capire cosa si intende per top player. L’anno scorso quando il Milan ha preso Nocerino, veniva definito un top player? Noi vogliamo prendere ottimi calciatori e stiamo cercando di farlo. Faremo tutto quello che dovremo fare in sintonia con Zeman, che non è il nostro scudo. Lui non si accontenta. Non è un tappabuchi. E’ venuto a fare l’allenatore della Roma. Una scelta sofferta perché non aveva goduto di fortuna negli ultimi anni, tranne la fantastica annata col Pescara. Che ha inciso sulla nostra scelta. Zeman ci sta aiutando col suo carisma”.
State cercando giocatori utili al progetto Roma?
“Prenderemo ottimi calciatori, buoni calciatori. E’ quello che ho sempre detto”.
Unicredit ha fissato l’obiettivo della Champions.
“E’ evidente che pensiamo tutti alla Champions League. L’obiettivo è fare una squadra forte che determini, che vada a Milano a giocare. L’anno scorso Luis Enrique a volte non ci è riuscito. Non vogliamo più perdere partite come è successo lo scorso anno a Lecce. Faremo tutte le operazioni con Zeman, a parte un paio di colpi che terrò per me. Sicuramente riuscirà a costruire qualcosa di importante”.
Nomi di mercato, ci sarà qualche nome più roboante?
“Castan è un probabile giocatore della Roma. Sì i tifosi possono aspettarsi giocatori con nomi più roboanti, non top player- Non adesso, alla fine del mercato. Castan per esempio. Non sarà il prossimo Thiago Silva, E’ un giocatore importante, di piede sinistro, dominante. Gioca la finale di Coppa Libertadores, un evento di portata sociale che mobilità milioni di tifosi. Il Corinthians ha milioni di supporters e giocherà contro il Boca Juniors. Come è Pique? Ha giocato una finale di Champions League. Perché Pique è un top player e Castan è una riserva per la Roma? Castan non è un top player, ma un ottimo giocatore”.
Quanta forza ha la Roma sul mercato?
“La Roma sta ricostruendo una sua situazione economica con i giusti mezzi. Non saremo deboli, ma forti. E’ un problema di gestione del giocatore. La proprietà non ci può garantire di portare gente da 12 milioni. Il tifo della Roma è complesso, strabordante, che mi mette una gradevolissima difficoltà. Non è giusto alimentare un sogno di mezza estate”.
E’ imminente un annuncio su Bradley e Tachtsidis?
“Su Bradley c’è un discorso ben avviato. Non è una operazione di marketing. E’ pragmatico sicuro, sa voler vincere le partite. Qualora l’operazione andasse in porto ne sarei orgoglioso. Su Tachtsidis devo dire che è stata una richiesta dell’allenatore. Zeman mi ha detto: “Io prendo questo ragazzo e lo trasformo in un campione”. Ha piede, forza e una piccola lentezza che Zeman vuole trasformare in velocità. Abbiamo un centrocampo forte. Alcuni giocatori lo scorso anno sono stati delegittimati. Pjanic e Lamela sono forti. Se Lamela non diventerà forte, sarò stato asino e lascerò la Roma. Nelle ultime tre partite ha fatto tre eurogol. Anche Osvaldo è un giocatore forte. E’ un personaggio in cerca d’autore. Ha tutti i requisiti. Cerchiamo di sopportarli e di volergli bene. Anche qui ne avete avuti di giocatori strambi. Osvaldo va più forte degli altri nei test, sicuramente non avrà fatto molto in estate”.
Serve personalità o giocatori giovani e di prospettiva?
“Anche i giovani possono portare personalità. Porteremo anche calciatori esperti”.
Osvaldo è incedibile?
“Sì è incedibile”.
La Roma ha toccato livelli bassi lo scorso anno.
“La Roma stava realizzando un progetto di gioco simile a quello della Spagna all’Europeo. Siamo arrivati ad un certo punto dove la partita di Bologna è stata una opera d’arte. Nel mese di gennaio abbiamo vinto partite giocando a tratti bene. Poi ha smarrito l’identità”.
La difesa?
“E’ molto probabile l’acquisizione di Castan. E’ carismatico, molto considerato. Non risolverà tutti i nostri problemi. Recuperiamo Burdisso. Prenderemo un altro difensore centrale. Forse anche due. Dodò aspettatelo. Vi farà divertire. E’ rimasto José Angel. Zeman mi ha detto di lasciargli Josè Angel, perché ha le prerogative di un giocatore importante. Per adesso la coppia di terzini sinistri è José Angel- Dodò. Abbiamo un colpo in canna. A destra stiamo prendendo un calciatore forte. Non sarà Van der Wiel. Rosi sarà valutato da Zeman. Cassani lo ho avuto due anni a Palermo. Ogbonna è un piede sinistro e un difensore centrale”.
Su Destro, che ruolo avrebbe? Perché Tancredi è andato via?
“Tancredi è un mio amico. Zeman vuole un certo tipo di preparazione sul portiere. Abbiamo fatto una scelta rispetto alle caratteristiche del lavoro. Zeman vuole lavorare molto con i portieri. Ci sembrava poco rispettoso sottrarre del lavoro a Tancredi. Destro? Forte calciatore. Il giocatore è del Siena, c’è una diatriba col Genoa. La Roma è vigile, se potremo intervenire lo faremo”.
C’è complicità con la piazza?
“Noi vogliamo migliorare, la gente di fronte a un girone di ritorno poco esaltante può aver pensato male. La Roma deve essere competitiva con tutti”.
Borriello e Pizarro?
“Sono calciatori della Roma. Hanno fatto qui cose importanti. Ci sarà una scelta dell’allenatore e da parte nostra. Mi aspetto responsabilità da parte dei calciatori. Ci confronteremo con loro”.
Baldini sta perdendo potere? Cosa vuole Zeman?
“Non esiste, io non devo prendere potere. Ce lo ho avuto già dall’anno scorso. Lo faccio insieme a Franco in una totale sintonia. Baldini sa fare il calcio, ha relazioni che sa coltivare. Ogni tanto c’è un battibecco. Lavoriamo bene insieme, devo ringraziarlo del fatto che lui sopporta qualche mia fibrillazione intellettuale. Le cose che sono successe non lo indeboliscono, Baldini le ha avallate. E’ necessario alla Roma e rimarrà a lungo alla Roma. Zeman mi ha chiesto una Roma offensiva, di potersi offrire per le sue caratteristiche”.
Totti e De Rossi vogliono grandi investimenti. Perché Zeman non lo avete preso lo scorso anno?
“La Roma i giocatori ce li ha già, altri ne arriveranno. Osvaldo, Pjanic sono giocatori importanti. Altrimenti li vendiamo per 25 milioni. I nostri giocatori vogliamo celebrarli alla Roma. Zeman prima non era nei nostri pensieri. Lo scorso anno volevamo importante un modo di fare calcio. Comunque ha prodotto qualcosa che rimarrà nel tempo. Zeman ha avuto la forza di tirarsi fuori dall’oblio. Lo scorso anno ci avevamo pensato per il settore giovanile”.
Perché non ci sarà più Silvano Cotti? Kjaer è stato bocciato?
“Su Kjaer ho deciso io. Non perché è modesto, ha dovuto sopportare una sfortuna cosmica. Gli errori che ha fatto si sono rivelati una tragedia nella Roma. Cotti è una scelta della società. Rispettiamo molto il professionista”.
Lei ha comprato giocatori soprattutto all’estero.
“E’ una questione di densità. I pochi italiani presenti, sono difficili da prendere. Ogbonna non ha una valutazione propria. Lo giudico un grande calciatore, e piace a Zeman”.
C’è qualche punto di Zeman che non condivide?
“Ci sono alcune cose di cui parleremo. Zeman mi tranquillizza molto. Mi piace molto. Le sue idee sono all’avanguardia, ancora oggi. Non ho la pretesa che modifichi le sue idee, ma c’è grande sintonia”.
FINE

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