Centrocampo maledetto: si ferma anche De Rossi

de rossi conte

La Gazzetta dello Sport (M. Graziano)Si ferma De Rossi: infiammazione al tendine d’Achille; situazione da monitorare con grandissima attenzione. In mattinata nuovi controlli, e se il giallorosso dovesse rimanere ancora ai box, allora in mezzo al campo la situazione si farebbe drammatica: Thiago Motta e Montolivo lavorano infatti sempre a parte, con pochissime speranze di rientrare in tempo a pieno regime. Stasera, intorno alle 18, gli azzurri affronteranno a Coverciano la Fiorentina Primavera: in regia ci sarà Jorginho. Un avvicinamento in salita all’Europeo, ma almeno in difesa ci sono solo certezze grazie al reparto della Juve. «Siamo pronti a metterci a disposizione di Conte — dice Bonucci —, e sono fiducioso perché questo è un gruppo di grandi uomini. Vogliamo ripetere il sogno Juve in azzurro. Noi italiani, poi, nelle difficoltà tiriamo sempre fuori qualcosa in più. Partiamo a fari spenti, sapremo trasformare lo scetticismo generale in gioia».

AHI MARIOUn’Italia senza Pirlo fa un certo effetto, così come impressiona negativamente il declino di Balotelli. Rimpianti di tipo diverso secondo Bonucci: «Andrea è il calcio, ma il c.t. ha detto bene: chi fa certe scelte (la Mls, ndr) perde in termini di competitività. Dispiace, perché lui è un fenomeno, e pure un simpaticone. Mario? Beh, che dire… È sempre stato tutto nelle sue mani, doveva essere intelligente a cambiare, a intervenire sul suo modo di vivere il calcio. Purtroppo non lo ha fatto. Peccato, qui sarebbe stato importante. In Nazionale bisogna essere dei carrarmati al servizio della squadra, le prime donne non servono. Ha tutto per diventare uno dei più bravi al mondo, ma deve scattare in fretta qualcosa dentro di lui per ritrovare questa maglia a cui, lo sappiamo, Mario tiene molto».

LEO CON VENTURA – «Il discorso sul nuovo c.t. non ci condiziona, nella nostra testa c’è solo l’Europeo — continua Bonucci —. In ogni modo, chi verrà scelto dopo Conte dovrà continuare questo percorso tecnico e tattico. Ventura? Con lui ho giocato 38 partite nel mio primo anno di A a Bari. Porterebbe un’idea precisa di gioco, grande organizzazione, ed è ciò che serve all’Italia: la qualità adesso non è infatti il miglior pregio del nostro calcio». Chiusura personale: «Mi vogliono in Inghilterra? Sarò juventino senza dubbi. Ho un contratto lungo, sto bene a Torino, non vedo motivi per cambiare». Quindi saluta e chiede un applauso per Scirea, che ieri avrebbe fatto 63 anni.

 

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