Caso Fifa, Blazer radiato a vita dal mondo del calcio

blazer chuck fifa

Lastampa.it – Il Comitato Etico della Fifa ha espulso dal mondo del calcio per corruzione Chuck Blazer, l’ex componente del Comitato Esecutivo considerato uomo-chiave del sistema di corruzione emerso all’interno dell’organizzazione e ad altre confederazioni, diventato poi il principale collaboratore nelle indagini condotte dalle autorità americane. Secondo il comitato etico, il manager statunitense aveva un ruolo fondamentale nell’offerta, accettazione e ricezione di tangenti e altri sistemi per fare soldi.

Blazer, 70 anni, è stato ritenuto colpevole della violazione di 7 articoli del codice etico della Fifa tra cui quelli per corruzione e furto oltre che per aver offerto e accettato regali e altri benefits. Dal 2011 collabora con l’Fbi.

«La decisione della Fifa è stata presa sulla base delle indagini condotte dalla camera del Comitato etico in risposta alla relazione finale del Comitato di integrità della Concacaf e agli ultimi fatti presentati dall’Ufficio del Procuratore per il Distretto Orientale di New York – spiega la Federcalcio mondiale in una nota -. Blazer è stato protagonista di diversi atti di cattiva condotta perpetrati nel tempo durante la sua carriera nei ruoli influenti che ha ricoperto nella Fifa e nella Concacaf. Grazie alla sua posizione era un uomo chiave nel sistema risultato illegale e finalizzato alle tangenti, così come in altre operazioni per fare soldi».

Lunedì era stata la volta di Harold Mayne-Nicholls, ex presidente della Federcalcio cilena ma soprattutto ex presidente del gruppo di valutazione per le candidature ai Mondiali del 2018 in Russia e del 2022 in Qatar, punito con uno stop di 7 anni dalla Fifa.

La scorsa settimana dagli Stati Uniti era arrivata la richiesta di estradizione per sette dirigenti Fifa arrestati in Svizzera nell’ambito dell’inchiesta sulle tangenti all’interno dell’organo di autogoverno del calcio. Si tratta soprattutto di dirigenti latino-americani arrestati lo scorso maggio a Zurigo e sospettati di aver incassato 100mila dollari in tangenti sotto forma di sponsorizzazioni, operazioni di marketing e diritti tv legati ad eventi sportivi organizzati negli Usa e in America Latina. Al vaglio degli inquirenti anche l’assegnazione dei mondiali in Russia e Qatar. 

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