Il Corriere dello Sport (L. Scalia) – L’attesa è alta: cosa ha Dovbyk meno di Retegui? Può diventare l’attaccante perfetto per Gasperini? Lo scopriremo presto: l’attaccante ucraino incontrerà il nuovo allenatore per capire i suoi piani e se sarà il punto di riferimento offensivo della Roma. Intanto, Artem si riposa dopo una stagione difficile, la sua prima a grandi livelli. Un infortunio all’adduttore lo ha costretto a saltare le ultime partite con la Roma, ma ora si sente completamente recuperato. La stagione è stata dura, con circa 50 partite giocate tra Europa League, campionato e Coppa Italia.
La prima annata di Dovbyk in Italia è stata particolare: 17 gol totali, ma solo 12 in campionato. Nei big match, ha segnato solo due volte, contro Fiorentina e Bologna. Troppo poco per un attaccante che dovrebbe essere il perno offensivo di una squadra come la Roma, che punta alla Champions League. Contro Napoli, Inter, Milan, Juventus e Lazio non è riuscito a incidere, risultando a volte un corpo estraneo. Escludendo quelle due reti, i suoi gol sono arrivati solo contro squadre di bassa classifica. Un limite che Gasperini non può ignorare: il suo sistema di gioco richiede un perno offensivo dinamico, che si inserisca alla perfezione nei suoi meccanismi.
“Se il nuovo allenatore mi valorizzerà, resterò. Ho un contratto fino al 2028 e mi trovo bene a Roma“, aveva detto Dovbyk, dispiaciuto all’idea di lasciare Trigoria dopo un anno. L’ucraino, ex capocannoniere della Liga, è un patrimonio della Roma, che lo ha ingaggiato per 36 milioni la scorsa estate. Non faticherebbe a trovare una nuova sistemazione in Europa (si parlava di un ritorno al Girone B o di un interesse della Premier League), ma vuole dimostrare che l’Olimpico ha visto solo una parte del suo talento.