Calciopoli, la Cassazione: “Resa dei Della Valle ai poteri forti”

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I vertici della Fiorentina Diego e Andrea Della Valle e il manager viola Sandro Mencucci – alla fine, dopo una strenua resistenza, vanno «a Canossa» da Luciano Moggi e si «accostano a quel sistema di potere che li aveva emarginati e in definitiva danneggiati: non dunque con il proposito di garantirsi l’imparzialità delle decisioni arbitrali per riparare ai presunti torti subiti in precedenza (ritenuti alla base della deficitaria situazione in classifica), ma una sorta di accondiscendenza versa un sistema di potere che li garantisse per il futuro attraverso scelte arbitrali oculate pilotate dal gruppo di potere operante in parte in seno alla Figc (i vertici arbitrali e Mazzini) ed in parte estraneo all’ente (Moggi), tra loro in perfetta simbiosi».

Lo scrive la Cassazione nelle motivazioni di Calciopoli che riguardano la dirigenza viola alla quale sono stati contestati due episodi di frode sportiva – per «pilotare» le partita Fiorentina-Chievo e Lecce-Parma – caduti in prescrizione.

 

ANSA

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