Bruno Peres e lo Shakhtar: serve un altro “miracolo” per il rinnovo

Corriere della Sera (G. Piacentini) – Domani la Roma torna ad affrontare lo Shakhtar Donetsk a distanza di tre anni dall’ultima volta. Un ricordo dolce, quello del 2018, perché eliminando gli ucraini, la squadra di Di Francesco conquisto il pass per andare a giocarsi i quarti contro il Barcellona di Messi. Questa lega la partita di tre anni fa a quella di domani proprio attraverso Bruno Peres: dal Paradiso all’Inferno, andata e ritorno.

Fu un suo piede quasi sulla linea di porta ad evitare nella gara di andata il 3-1 per i padroni di casa, un risultato che avrebbe reso molto complicato il ritorno, poi finito 1-0 grazie al gol di Dzeko. Quello, probabilmente, è stato il gol più altro della carriera romanista di Bruno Peres che, però, non fu in grado di sfruttare a dovere la scia positiva. A fine stagione tornò in Brasile dove, in un anno e mezzo, non è riuscito a trovare continuità e serenità.

Un anno fa Petrachi lo ha richiamato a Trigoria perché era, ed è, ancora proprietaria del cartellino. Ha deciso di sfruttare in pieno la nuova occasione, ha cambiato agente (ora lo segue l’agenzia di Totti) e ha trovato un buon feeling con Fonseca. A giugno, probabilmente, sarà addio (ha offerte in Italia, Spagna e Portogallo) ma se ci fosse anche solo una possibilità di restare Bruno Peres se la vuole giocare. Il suo sogno l’ha espresso: “Mi piacerebbe finire la carriera qui alla Roma”. Difficile, non impossibile.

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