Corriere dello Sport – Ecco Bradley, un americano per la Roma

Non parlategli di brand, merchandising o operazione di immagine. Pungolereste l’orgoglio del calciatore Michael Bradley. Vale lo stesso per la Roma: non è tanto una questione di nazionalità, quanto di geometrie e dinamismo messi in mostra nell’ultimo campionato disputato con il Chievo. D’accordo sul fascino che eserciterebbe la vista di un rappresentante a stelle e strisce nel rettangolo di gioco, con tutto ciò che potrebbe conseguire anche a livello di marketing sul suolo americano, ma il motore del business è nelle gambe del centrocampista. Tanto meglio, poi, se con il ragazzo prendesse corpo pure l’anticipazione di DiBenedetto:  «Siamo interessati ad un prodotto Usa» , disse lo Zio Tom a maggio del 2011, mentre da Boston indirizzava i primi messaggi verso l’Italia e parlava di  «marketing sul territorio, nuovo stadio e una lega affidata ad un commissioner con pieni poteri sullo stile della Major League» .
LOW COST – L’affare Bradley parte da lontano e il riferimento non è solo alle parole del presidente giallorosso. L’estate scorsa il giocatore fu proposto (quasi a parametro zero) alla dirigenza romanista sul gong della sessione di mercato, prima di finire a Verona. Oggi si tratterebbe comunque di un’operazione low cost, perchè la valutazione che i clivensi fanno si aggira intorno ai cinque milioni di euro: è la differenza che passa tra una scommessa e una stagione disputata a buoni livelli in serie A. Certe performance dopotutto hanno un prezzo. Qualche contatto tra i due club già c’è stato e adesso il Chievo ha bene in mente gli argomenti con cui sedersi al tavolo quando ci sarà da stringere:  «Abbiamo le idee chiare, sia sulla valutazione del giocatore, sia sulle contropartite tecniche da chiedere alla Roma» , ha confermato il direttore sportivo dei veronesi, Giovanni Sartori. (…)
STRATEGIA – Se cinque milioni di euro rappresentano il perimetro dell’affare (sempre dal punto di vista di chi vende), il club di Trigoria dovrebbe riuscire a portare a casa Bradley con due-tre milioni e una o più pedine che rischiano di trovare poco spazio nella Roma di Zeman. Adrian Stoian, il cui controriscatto dal Bari sarà presto ufficializzato, è l’indiziato numero uno: inizialmente c’era l’idea di sottoporre il giovane alle cure del boemo, ma di fronte ad una rosa extralarge e all’esplicita richiesta del Chievo, l’esterno sinistro può finire in Veneto. Nei ragionamenti potrebbero rientrare anche Greco, Tallo o Piscitella (il primo in comproprietà, gli altri due con la formula del prestito).
CON ZEMAN – Quando DiBenedetto svelò la volontà di acquistare un calciatore americano, iniziarono a circolare i nomi di Landon Donovan (Los Angeles Galaxy), Clint Dempsey (Fulham) e Jermaine Jones (Schalke 04): con l’eccezione dell’ultimo che è nato in Germania, fu l’ostacolo del passaporto (oltre alle valutazioni tecniche) a smorzare le indiscrezioni. Il problema per Bradley è superato: il mediano si sposterebbe nel circuito del mercato italiano e le caselle extracomunitari non verrebbero intaccate. Il diretto interessato, dal canto suo, attende sviluppi: al primo segnale dalla Capitale, sarebbe pronto a sbarcare. Le richieste non gli mancano, eppure l’idea di inserirsi nei meccanismi di Zeman già lo stuzzica: predilige giocare al centro, ma può adattarsi a intermedio e funzionare da elemento interscambiabile con De Rossi, magari in un’alternanza di ruoli e compiti.Descrivono Bradley come un tipo riservato, un amercano atipico. Ha appreso la disciplina da papà Bob, ex ct della nazionale statunitense (dove ha allenato il figliolo), ora alla guida dell’Egitto. (…)

Corriere dello Sport – Simone Di Segni

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