Qui Boston, stai tranquillo

Corriere Dello Sport (R.Maida) C’è una clausola, basta pagare e ci stringiamo la mano. Lo dicono tutti i giorni, al Sassuolo, rimarcando il potere contrattuale che è soprattutto una questione di principio. Come succede con i giocatori, non sempre liberi di fare il comodo proprio, il patron Giorgio Squinzi pretende il rispetto delle regole che nella fattispecie significa un bonifico di 3 milioni. E così il cin cin tra Eusebio Di Francesco e la Roma sarà rinviato di alcuni giorni. Non si possono escludere al cento per cento ipotesi sovversive, perché a Boston gli stati generali del club sono in corso e possono produrre l’idea dell’ultim’ora, ma Di Francesco è stato rassicurato dai suoi interlocutori e non si aspetta più di essere scaricato.

TEMPI – Ci vorrà quindi ancora un po’ di pazienza perché il nuovo progetto della Roma prenda forma. Di Francesco si è già accordato con la nuova dirigenza per un contratto biennale da circa 1,5 milioni stagione, più o meno la metà di quanto guadagnava Spalletti che sta per essere annunciato come allenatore dell’Inter. Restano solo da soddisfare le richieste del Sassuolo e l’orgoglio di Squinzi che non sembra disposto a fare sconti né a ricevere giocatori come surrogato al denaro contante.

AFFARI – I famosi 3 milioni comunque si troverebbero, visti i tanti rapporti commerciali che legano le due società: da Lorenzo a Luca Pellegrini, due giovani omonimi cresciuti a Trigoria, esiste un mondo di calciatori che sono cromaticamente confusi tra il giallorosso e il neroverde. E poi, come riferiamo in un’altra pagina, il calciatore che metterebbe tutti d’accordo è Domenico Berardi, che per la prima volta il Sassuolo sembra davvero intenzionato a vendere.

SORPRESE – Se poi la Roma dovesse svoltare, cancellando una scelta che sembrava definita prima della trasmigrazione a Boston, cosa uscirebbe dal trust di cervelli dei dirigenti chiusi in riunione quasi permanente dall’altra parte del mondo? Gli allenatori liberi e possibili oggi sono il tedesco Tuchel e l’”italiano” Paulo Sousa. Per ora però: occhio agli improvvisi effetti domino.

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