Gazzetta dello Sport – Milan, ipotesi ritorno di Borriello

E ora il Milan va a caccia. Perché la tegola Cassano toglie ad Allegri non un attaccante qualsiasi, bensì quello che giocava di più: in nove partite di campionato, di cui otto da titolare, 689 minuti. Il tutto in un parco attaccanti in cui, dall’estate a oggi, tutti hanno marcato visita per problemi fisici più o meno gravi. Il mercato invernale arriva in soccorso, insomma, un po’ come successe l’anno passato con Cassano stesso. Dopo la rottura di Fantantonio con la Sampdoria, il Milan ci andò dritto, forte, bruciando i tempi: affare chiuso prima di Natale, in ritiro a Dubai il 27 dicembre, contratto depositato ai primi di gennaio.

La scelta Il primo step della caccia, adesso, è selezionare la preda. Ovvero: che tipo di attaccante serve? Una prima o una seconda punta? Intanto si guarda a chi c’è: arruolabili Ibrahimovic e Robinho, Pato distrazione al bicipite femorale della coscia destra torna dopo la sosta per le nazionali. Poi restano Pippo Inzaghi recuperato, ma Allegri non lo usa ed El Shaarawy. Ecco, proprio il Faraone è la chiave: giovane, ma con piedi e testa per reggere questo livello di gioco. Già a settembre la raddrizzò contro l’Udinese, subentrando a Pato e pareggiando con un gol tutt’altro che facile. Quindi, se Allegri dovesse decidere di concedere a El Shaarawy una bella fetta dei minuti di Cassano in campionato, perché l’ex Genoa non è in lista Uefa, ecco che il Milan, per rimpolpare l’attacco, andrebbe su un attaccante con caratteristiche diverse dal barese.

I nomi Quanto ai papabili, è normale che gli occhi dei rossoneri siano aperti su ogni situazione. Soprattutto in casa Juve, dove lì davanti qualcuno che avanza c’è. Già a settembre, per esempio, si parlava dei rossoneri interessati ad Amauri. Che è al suo ultimo anno di contratto in bianconero, a libro paga per circa 4 milioni. In estate aveva rifiutato diverse destinazioni e ora si allena da solo, fuori dai piani tecnici di Conte, in attesa della riapertura del mercato. Il Milan però su di lui non è solo. Sentite ieri a tuttojuve.com il suo agente Pocetta: «Lavoro perché a gennaio lasci la Juve, sto avendo dei contatti ma finora non c’è nessuna pista concreta. Pista estera? Certo, anzi forse oltreconfine vanta anche più estimatori».

Su Amauri, in effetti, c’è un forte pressing dalla Premier League, e a questo punto i rossoneri guarderebbero altrove, ma non molto più in là. Piace molto infatti anche Luca Toni. Un vecchio pallino, anche lui in scadenza di contratto con la Juve, anche lui inseribile senza problemi in lista Uefa si potranno fare modifiche fino alla mezzanotte del 1o febbraio. E tecnicamente? Prima punta che più prima non si può, ma compatibile con gli altri attaccanti in rosa, esperto, sa segnare e torna utile quando la palla vola o va difesa in area. Contatti ufficiali con la Juventus non ce ne sono ancora stati, ma l’idea c’è e sarebbe un acquisto easy, fattibile e poco oneroso. Altri nomi? Senza discostarsi dall’ambito bianconero, Quagliarella, ma la Juve vorrebbe monetizzare con lui, o usarlo come pedina di scambio. Oppure la suggestiva ipotesi di un ritorno di Borriello, ostacolata però da un contratto lungo e pesante con la Roma. La caccia continuerà per un altro mesetto, insomma, e qualcosa da inquadrare col mirino c’è già.
Gazzetta dello Sport – Giulio Di Feo

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