Boniek: “Alla Roma avevamo qualche difficoltà e ho giocato anche da libero. Vincemmo 3-0 contro la Juventus”

Zibi Boniek, presidente della Federcalcio polacca, è stato intervistato da Sky Sport ed ha parlato anche della sua avventura alla Roma. Queste le sue parole:

Sei stato un giocatore polivalente…

È vero, il calcio era un po’ diverso. Ero un giocatore che poteva ricoprire diversi ruoli. Giocavo da seconda punta, ai mondiali dell’82 ho fatto la prima punta. Nasco da centrocampista, ma nella Roma ho fatto anche il libero, abbiamo avuto delle difficoltà e ho giocato 8-9 partite in quel ruolo. Abbiamo battuto anche la Juventus per 3 a 0 e mi sentivo molto bene in quella posizione. Per chi sa giocare a calcio, giocare in difesa, se sei rapido anche di testa e sai anticipare l’avversario, è una posizione fantastica. Oggi se vedi un centrocampista che gioca a destra, non lo trovi durante la partita a sinistra, prima il calcio era diverso. Nei nostri tempi c’era la marcatura a uomo e più portavi il marcatore da un’altra parte e più favorivi la tua squadra.

È vero che avrebbe preferito venire alla Roma anziché alla Juventus?

Sì è vero, avevo firmato tutto con la Roma, però è successo che la Roma non riusciva a mettersi d’accordo sui pagamenti con il Ministro dello Sport polacco, allora la Polonia era un paese comunista. Quello che per me era già sicuro, diventò complicato e si fece avanti la Juventus. Ho chiamato Viola e gli ho detto: “Mi dispiace presidente, ma se non riuscite a pagare la rata per il trasferimento, non se ne farà niente e andrò alla Juventus. Penso comunque che fra tre anni, se lei vorrà sarò sempre disponibile”. Tanto è vero che ho giocato per tre anni alla Juventus, abbiamo vinto tutto e stavo benissimo. A 5 mesi dalla scadenza del mio contratto ho chiamato Viola e gli ho detto: “Si ricorda della mia promessa di tre anni fa? Se lei è ancora interessato vengo da voi”. E fu così. È stata una bella scelta, anche per la mia famiglia, che ancora oggi vive a Roma e sto bene in questa città. Anche se da due mesi non posso più tornare perché hanno chiuso tutto.

Qualcosa che la lega a Roma in modo particolare?

Da raccontare ci sarebbero tante cose, ma il mio impatto con la Roma fu fantastico. Ero arrivato da tre anni di vittorie, ma di sofferenza e di disciplina. Boniperti ti chiamava e ti sgridava ogni volta se facevi qualcosa che non andava. Mi ricordo che alla Roma, il primo giorno siamo andati in ritiro a Brunico e l’allenatore ha detto: “Oggi facciamo una corsa lenta”. Ad un certo punto però questa corsa è diventata quasi una camminata, continuavo ad andare, mi girai e non era rimasto nessuno e sento Pruzzo che mi grida: “A polacco ma che sei venuto a fare qua, la carriera?”. Ho giocato in una Roma fantastica, il primo anno con Bruno (Conti, ndr), Ancelotti, Cerezo e ragazzi giovani come Desideri, Giannini, in attacco Graziani e Pruzzo. Avevamo una squadra fortissima, avevamo tutto per vincere lo Scudetto. Purtroppo Eriksson ha perso molto tempo a capire questa squadra, a studiare come metterla in campo. Devo dire che nella vita ho giocato con molti calciatori forti, ma la squadra in cui ho giocato il calcio migliore è stata la Roma nel 1985/86.

Su Eriksson…

Era un bravissimo allenatore, all’epoca era molto giovane. Soffriva un po’ la personalità dei grandi giocatori. Era molto bravo ad allenare e a preparare la squadra. Ultimamente ha scritto un paio di libri, di autobiografie sulle squadre del passato. Devo dire che, forse per esigenze editoriali, ha scritto cose non vere, anche su di me, cose che non avrei mai fatto. Però se il libro si deve vendere, faccia come meglio crede.

Quando guarda Juventus-Roma tifa Roma?

Non è così, io non mi sono mai permesso nella vita di dire una parola nei confronti della Juventus o dei suoi tifosi. Ero abbastanza critico all’epoca, perché la Juventus difendeva due suoi dirigenti che secondo me non si sono comportati bene e ne parlano anche i libri del tribunale. Mi hanno dato dell’anti-juventuno, ma non è assolutamente così. Se c’è Roma-Juventus, spero che vinca il migliore, ma se vince la Roma tanto meglio, anche per il legame che ho con questa città.

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