Gazzetta dello Sport – Bojan vuole fare gol anche agli insulti

A dire la verità, l’unica cosa che gli manca davvero è la fortuna. Perché proprio nel suo momento migliore, quando sembrava finalmente essersi scrollato di dosso qualche paura ed insicurezza di troppo, Bojan è finito nel frullatore. «A fenomeno der c…., bella p… che sei», sono solo alcuni degli epiteti che hanno colpito ieri il catalano, mentre usciva da Trigoria in macchina, dove ad aspettare i giocatori c’erano alcuni tifosi giallorossi, probabilmente «fuori di sé» per l’andamento (considerato dai più umiliante) della squadra. Così, dopo gli insulti incassati da José Angel a Valmontone il giorno di Pasqua, stavolta è toccato all’altra metà della coppia di amici spagnoli (anche se nel mirino dei tifosi ci è finito nuovamente anche lo stesso José Angel). Peccato, però, perché questo è probabilmente il momento migliore di Bojan da quando veste il giallorosso e, considerando la fragilità psicologica del ragazzo, quelle frasi c’è da giurarci che non lo aiuteranno di certo.

In crescita 
Che Bojan sia in crescita da oramai un paio di mesi era evidente, tanto da cominciare a mettere in difficoltà Luis Enrique nel ballottaggio che lo vede dall’inizio dell’anno in competizione con Erik Lamela. Poi sono arrivati i gol segnati al Novara (con dedica all’amico Abidal) e, sabato scorso, al Lecce. Due gol anche belli, per esecuzione, anche se quello di Lecce senza nessuna importanza. Ma comunque due gol che avevano dentro di sé anche l’importanza intrinseca di caricare le batterie al folletto catalano, che dall’inizio della stagione sconta il peso psicologico di essere «un giocatore da Barça» e, come tale, con l’obbligo di fare la differenza. E non è un caso che contro Novara e Lecce Bojan sia partito titolare, perché Luis Enrique è da tempo che lo vede bene in allenamento.

Chance Olimpico 
Stasera, a meno di clamorosi colpi di scena, Bojan partirà ancora una volta tra gli undici titolari. Anche perché, nel frattempo, Lamela sta perdendo colpi e considerazione. E allora l’occasione è ghiotta per cercare di dimostrare che è davvero un giocatore di valore e allontanare anche quelle parole con cui l’aveva bollato Pep Guardiola: «Ottimo giocatore, ma senza personalità». Bojan ci crede e l’ha ribadito anche martedì su facebook («Inizia una settimana molto importante, uniti vinceremo!»), anche perché dalle sue parti dovrebbe giocare Coda, non certo un avversario insormontabile. Bojan con la sua velocità e i suoi guizzi lo può mettere in forte difficoltà, la speranza però è che quegli insulti ricevuti ieri pomeriggio a Trigoria non l’abbiano nuovamente buttato giù. In tal caso, però, sarebbe la dimostrazione che Guardiola ci vede e (spesso) anche bene.

Contro l’usura 
Intanto la Roma (in collaborazione con la Lazio e l’amministrazione di Roma Capitale) aderisce ad un’iniziativa contro l’usura. Prima della partita, domani sera, i giocatori esporranno uno striscione con il messaggio «Roma Capitale contro l’usura», striscione che poi verrà esposto anche il 22 aprile prima di Lazio-Lecce. Ai cancelli dello stadio, invece, verranno distribuiti 35.000 opuscoli con alcuni consigli per non cadere nella trappola del racket e «l’invito ai cittadini a denunciare gli usurai, prevenendo così proprio l’odioso fenomeno del racket», ha detto Gianni Alemanno, sindaco di Roma.
Gazzetta dello Sport – Andrea Pugliese

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