Thomas DiBenedetto, neo presidente dell’As Roma, intervistato dal noto sito economico Bloomberg.com prova a fare una panoramica di questi primi mesi al timone della società giallorossa spiegando i problemi incontrati all’inizio dell’avventura ed i propositi per il futuro.
THE PAST – “Stiamo pagando ora i peccati della vecchia gestione. Penso che sia molto importante la programmazione, e quando hai i giovani dalla tua parte è molto più facile. La chiave non è solo avere i giocatori giovani, ma dare ai giocatori giovani la possibilità di vincere. Ci vuole uno schema valido, una tattica ben precisa e una personalità nel gioco, insieme alle capacità fisiche, che devono consentire di correre per tutti i 90 minuti”.
INVESTIMENTO – “Il guadagno possibile è notevole nel calcio: media, merchandising, nuovo stadio. Inoltre il nostro management è di primissimo livello e i nostri patrner per lo sviluppo del marchio faranno si che gli accordi da stringere con gli sponsor siano i migliori possibile. A cinque anni da oggi, vedo una Roma molto forte, di successo all’interno del campo da gioco. Ma vedo anche il successo dal punto di vista economico.”
FAIR PLAY FINANZIARIO – “Penso sia molto importante mettere un limite alle potenzialità economiche dei club, ne beneficieranno soprrattutto i piccoli club, che non avranno la tentazione di far firmare contratti più onerosi di quanto possano permettersi. Si tenterà invece di gestire al meglio il vivaio, avrà maggiore rilievo la crescita e il potenziamento dei giovani in squadra e questo è importante anche da un punto di vista economico. Certo, non nego che squadre come il Manchester abbiano un netto vantaggio rispetto a chi ha speso di meno in questi anni. La Roma riuscirà ad avere quel tipo di profilo societario, anche nella gestione economica.”
UNICREDIT’S SHARES – “Non posso parlare a nome di Unicredit, ma do per scontato il fatto che loro cederanno la loro partecipazione nelle azioni della As Roma ad una coppia di romani, che saranno sicuramente interessati a fare il bene del team. Nel frattempo, sono certo che Piazza Cordusio ci fornirà un grande aiuto per il nostro progetto.”
ENTRENADOR –“Inizialmente la stampa italiana ha pressato Luis, e ha cercato di farlo anche con me. E’ stata un po’ critica, hanno cercato di farmi dire cose che sarebbero state in contraddizione con Luis, che ho sostenuto al 100 per cento. Credo in lui e credo nell’idea che abbiamo. E’ fondamentale che tutti siano parte della squadra, nessuno è più importante del gruppo. Non vogliamo un team in cui si faccia affidamento su un solo giocatore. Vogliamo che tutti facciano del loro meglio e che lavorino al massimo per vincere “.
UNDER PRESSURE – “E’ una nuova esperienza per me, ma non mi piace molto la visibilità. Ora all’improvviso sono diventato un personaggio publbico, almeno a Roma. Quando torno negli Stati Uniti posso condurre una vita normale. Cerco di essere onesto con la stampa. Ho detto fin dall’inizio che bisognava essere pazienti. Un’idea richiede molto tempo per essere applicata, lavoreremo duramente per fare del nostro meglio e abbiamo molte persone che lavorano duramente. Sono sorpreso di quanto è stato intenso l’interesse dei media. Pensavo che fosse tanto, ma mi sarei mai immaginato che sarebbe stato così”.
BIOGRAFIA – “Per dieci anni sono stato un banchiere d’investimento, poi ho lavorato lavorato per Morgan Stanley nel settore immobiliare e per la Salomon Brothers nel loro dipartimento di corporate finance. “