Bleacher Report – Pallotta e la rinascita giallorossa: “Vogliamo costruire la miglior squadra possibile. Lo Stadio? Spero di giocarci nel 2017”

WCENTER 0SPOAFAAXZ -Per chi non è appassionato di Serie A, la rinascita della Roma nella scorsa stagione è apparsa notevole. E’ un club storico in una grande città pazza di calcio. Dovrebbero essere abituati a vincere titoli.
I tifosi giallorossi, però, sanno che non è mai stato così semplice. Ci sono stati alcuni alti e molti indimenticabili bassi che ogni romanista vorrebbe dimenticare.
Quando un gruppo di investitori americani ha assunto la guida del club nel 2011, il loro obiettivo era semplice: fermare il marcio che aveva paralizzato la Roma negli ultimi anni e rivitalizzare un club che non aveva vissuto fino a quel momento al massimo del suo potenziale.
“Progetto” è una parola usata troppo spesso nel calcio in questo periodo, ma sembra opportuna per i giallorossi. Dopo tutto, trasformare uno dei giganti che dormono in Europa in una potenza globale, dentro e fuori dal campo, non è piccola impresa.

Ma è proprio quello che l’attuale presidente, James Pallotta, sta cercando di fare. Pallotta è unitaloamericano di prima generazione, nato nel North End di Boston ed educato presso l’Università del Massachusetts e alla Northeastern University. Ha iniziato ad investire nei primi anni ’80 in media e intrattenimento, prima di dedicarsi alla tecnologia.
Il 56enne non usa mezzi termini, ma è gentile ed educato, e di solito più che felice di concedere il proprio tempo ai giornalisti e a parlare di tutti gli argomenti legati al calcio. E’ tifoso della squadra e dà la sensazione che odia perdere, in generale, ma anche di essere apertamente pragmatico circa le realtà del settore calcio. Si tratta, dopo tutto, di un business. Essere sempre sulla difensiva può solo danneggiare un club a lungo termine.
Pallotta è anche ottimista ma realistico sulle capacità del team. Ha preso con filosofia l’uscita della Roma dalla Champions League e pensa che il meglio deve ancora venire da parte di Rudi Garcia.

La stagione in corso

Ho beccato Pep (Guardiola) alla gara della Juventus, mentre osservava, siamo buoni amici, e penso che il primo gol subito da Robben abbia aperto il diluvio. Non credo che eravamo preparati per questo cambiamento di stile e non do le cole all’allenatore, Rudi ha detto lo stesso, ma non credo che ci eravamo preparati per il tipo di gioco che avevano preparato contro di noi, il pressing. Altre squadre lo hanno provato ultimamente, e ci siamo adattati ad esso, ma quella era la prima volta in cui abbiamo davvero avuto quattro ragazzi che attaccavano e pressavano per tutto il tempo.

“Posso capire quello che Pep stava facendo, se si guarda al nostro team in quel momento, fuori  Castan, Manolas è nuovo, Cole pure, Maicon era fuori, quindi non avevamo esattamente un gruppo di ragazzi che aveva giocato insieme molte gare. La cosa interessante è che nei primi 20 minuti del secondo tempo credo che avremmo potuto fare subito tre gol. Gervinho ha colpito il palo, una gran parata del portiere, e un tentativo di Florenzi. Poteva cambiare un po’ il volto della gara, ma guarda, quelli del Bayern sono grandi. Per come la vedo io, è solo una di quelle cose da ‘così è la vita’” (Pallotta dice letteralmente ‘shit-happens thing’, ndr).Pensateci. Abbiamo spazzato via il CSKA Mosca nella prima partita [5-1], e il turno successivo il Bayern vince solo 0-1 contro di loro, con un rigore. Siamo così male? Loro sono sicuramente molto bravi, una squadra davvero ben gestita. Ma io ho visto in tutto questo solo una circostanza sfortunata. Poi abbiamo fatto saltare un pò quel gioco a Mosca negli ultimi minuti, e poi [nell’ultimo turno dei gironi] Pep ha detto che stava andando a giocarsela fino alla fine, ma nei primi 10 minuti contro il Man City, restano in 10 perché Benatia tra tutti proprio lui si becca un cartellino rosso.Pallotta continua: Quindi, non cambia il nostro percorso. Certamente la Champions è una raltà che ci appartiene e saremmo potuti essere facilmente ancora . Abbiamo avuto un sacco di nuovi giocatori, e abbiamo avuto un sacco di infortuni e problemi. Penso che ci sono un paio di aree che possiamo migliorare, ma quando guardiamo al prossimo anno, Castan tornerà, e penso che sia uno dei migliori difensori del campionato. Alessio Romagnoli tornerà dalla Sampdoria [dove sta in prestito], sta avendo un grande anno, ed ha solo 20 anni. Saremo più forti in difesa, dove penso che abbiamo davvero fatto male, sia a causa di infortuni o perché i ragazzi non avevano giocato insieme.
Guarda il nostro centrocampo, penso che Radja Nainggolan sta giocando meglio di chiunque altro in campionato, probabilmente, nonché tra i primi cinque in Europa e c’è Pjanic, De Rossi, Strootman tornerà, insieme ad alcuni dei nostri ragazzi più giovani. Aggiungi un altro attaccante per la profondità della rosa, e non credo che abbiamo bisogno di molti cambiamenti. Non credo che abbiamo giocato al massimo delle nostre capacità finora. Ognuno sta lavorando sodo, e penso a gare come quella con la Juventus, che è stata interessante, o altre partite, e siamo ancora lì , anche se non credo che abbiamo giocato vicino al nostro potenziale. Abbiamo avuto un sacco di infortuni e tanti nuovi ragazzi. Hanno solo bisogno di un po’ di tempo. Abbiamo un gruppo molto forte e alcuni giovani davvero forti“.
La mia più grande preoccupazione quest’anno è stata Leandro Castan. All’inizio non capivamo cosa avesse ma poi l’operazione è andata bene. Starà fuori per un anno ma alcune cose sono più importanti di dove siamo noi in classifica. Qualcuno potrebbe non essere d’accordo, ma la maggior parte credo la pensi così“.

Strootman e il mercato della Roma

Finalmente i giornali hanno smesso di infastidirci su Strootman, anche perché lo stesso Strootman ha recentemente detto che gli piace l’Italia e che ha un contratto di 5 anni. E comunque non avevo intenzione di venderlo ugualmente. Con Pjanic e il Liverpool è lo stesso: abbiamo 4 anni di contratto con Miralem e lo amiamo. Vogliamo avere la migliore squadra possibile, ed è la cosa più importante. Siamo uomini di affari, però, e se qualcuno arriva con un’offerta molto alta per un giocatore, bisogna ascoltarlo. Non si può dire solo no. La mia idea su Strootman, per esempio, è non venderlo, ma se arriva qualcuno e offre una quantità enorme di denaro, bisogna ascoltarlo. Bisogna vedere cosa è meglio per tutti, non solo per una persona: è così che va il mondo“.

Stadio della Roma

Abbiamo ottenuto un regalo di Natale in anticipo, quando il nuovo stadio è stato approvato in Consiglio. Ora dobbiamo fornire altre documentazione e portare il progetto in regione ma credo che la parte più complicata è stata superata. Adesso siamo pronti a qualsiasi domanda. Ci sono stati ritardi, dovute ad alcune cose successe a Roma. La costruzione? Circa due anni, se tutto va bene può esser pronto per la stagione 2017. Ci piacerebbe averlo pronto prima, ma non c’è niente che possiamo fare noi per accelerare il processo“.

La Serie A

Stiamo cercando di lavorare per far tornare il campionato al livello di prima, non credo siamo tanto lontani. Chiaramente la Premier League ha fatto un lavoro migliore, ma se guardiamo alla Germania ad esempio, domina solo il Bayern Monaco, in Francia dove ci sono solo due squadre, in Spagna due o tre. In Italia ci sono sette o otto squadre di livello. Non ci vorrà molto per tornare competitivi, a livello di campionato ha solo bisogno di alcune mosse intelligenti“.

Lotito

Devo parlare con Lotito? No, ha una visione molto diversa su come dovrebbero essere gestite le cose. Le sue decisioni sono prese per lasciare intatto il suo potere, non per migliorare il nostro campionato. Lui, sicuramente, avrà un parere completamente opposto, ma si sa: quello che uno fa rimane, molto più delle parole. Il derby? Mi sto abituando, è molto importante per la città e per la Roma ma è una partita sulla strada dello scudetto. Tutte le partite sono importanti. Vincere il derby due volte all’anno e poi arrivare ottavi o decimi non mi renderebbe felice. E’ importante, li voglio vincere, ma dobbiamo guardarli come qualcosa di relativo in confronto a ciò che vogliamo fare“.

 

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