Berdini diserta la giunta. Ma sul suo futuro 5 Stelle spaccati

Il Corriere della Sera (A.Arzilli) – «Berdini? Non ho ancora sciolto la riserva». Così ieri Virginia Raggi sull’assessore all’Urbanistica commissariato per aver definito la sindaca «strutturalmente impreparata» in un colloquio con La Stampa. Dopo aver cancellato l’audizione in commissione, ieri Berdini non è andato alla riunione di giunta che si è tenuta nel pomeriggio, mentre sotto al Campidoglio alcuni dimostranti, brandendo lo striscione «basta cemento», lo sostenevano. Raggi e gli assessori hanno comunque parlato di Berdini, insofferente per l’«affiancamento» deciso dalla sindaca. L’assessore resta «congelato» per mancanza di alternative: dopo un duro confronto con la sua maggioranza, la sindaca ha dato il via alla ricerca del sostituto, ma uno dei profili sondati per il post-Berdini si è già chiamato fuori: l’urbanista Carlo Cellamare. Ma c’è anche una parte del M5S che spinge per trattenere in giunta un Berdini di fatto ridimensionato: una parte dei parlamentari M5S considera un’opportunità la presenza di un garante «antipalazzinari» nella squadra che, martedì prossimo, dovrà esprimersi sul progetto «Stadio della Roma». La senatrice Paola Nugnes sulla pagina Fb condivide l’appello degli intellettuali che chiedono a Raggi di tenere l’assessore: «Aggiungo il mio nome, Berdini è una garanzia contro la cementificazione e l’abuso di suolo!».

Beppe Grillo ieri sul blog si è dedicato al sindaco di Milano, pubblicando un post dal titolo «10 fallimenti di Sala e del Pd a Milano (censurati dai giornali)». «Che ha fatto Mister Expo, a parte la farsa dell’autosospensione? — si chiede — Nessuno lo sa. I giornali non si sono mai curati di lui, neppure quando è stato indagato: la città è un buco nero dell’informazione». Grillo parla anche di «censura» a proposito del blitz della Finanza che «è entrata al Comune, dove ha sequestrato tutta la documentazione afferente le opere Expo realizzate al Palazzo di giustizia». E in un secondo post, aggiunge: «Immaginate per un istante cosa sarebbe successo se la stessa cosa fosse successa a Roma. Non si sarebbe parlato d’altro per mesi». Intanto Raffaele Marra, l’ex capo del personale del Comune di Roma indagato, in concorso con Raggi, per la nomina del fratello Renato al dipartimento Turismo, sarà interrogato martedì a Regina Coeli, dove si trova dal 16 dicembre scorso.

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