Batistuta e Schick: due uomini da cinema

Pagine Romaniste (Y.Oggiano) – Uno, arrivato dalla Fiorentina per 70 miliardi di lire nell’estate del 2000, l’altro, approdato alla Roma nell’estate del 2017 e pagato, almeno, 42 milioni di euro, ma entrambi hanno una cosa in comune: chi li ha venduti faceva parte del mondo del cinema, prima Vittorio Cecchi Gori ed ora Massimo Ferrero. I due giocatori in questione sono Gabriel Omar Batistuta e Patrik Schick.

Il suo film l’argentino l’ha già scritto ed è stata la miglior produzione del pianeta Roma negli ultimi 20 anni. A suon di gol l’attaccante ha portato i giallorossi alla conquista dello Scudetto nella stagione 2000/2001, dopo 18 anni di attesa, rimanendo naturalmente nell’olimpo della storia capitolina. Il suo regno durò poco per via dell’età e per delle ginocchia ormai martoriate da una carriera che l’ha visto sempre al top. Il pubblico lo ricorda con molto affetto non solo per lo Scudetto vinto ma anche perché la Roma, a Batistuta, è rimasta sempre nel cuore, nonostante la breve permanenza. Chiuse la sua carriera in giallorosso con 87 presenze e 33 reti all’attivo, in tutte le competizioni.

L’altro, il ceco, la sua pellicola la sta ancora girando, siamo alle prime scene ma ciò che ha fatto vedere l’anno scorso con la maglia della Sampdoria fa già pregustare il resto del film. Giocate sopraffine, come il gol contro il Crotone dopo un tocco di punta che ha mandato al bar l’avversario, oppure la rete segnata proprio alla Roma, di precisione e col destro, non il suo piede principe, o per finire la stupenda conclusione contro il Torino col suo sinistro partendo anche dalla fascia, a dimostrare che Schick sa fare tutto, segna in tutte le maniere e fa impazzire i tifosi.

A Fiumicino, poche ore fa, c’è stato il delirio per il nuovo acquisto della Roma che, sfoggiando un sorriso che andava da un orecchio all’altro, forse non se l’aspettava. Una folla pazzesca c’era anche alla presentazione di Batistuta, come il pubblico delle grandi occasioni in una prima al cinema. Ora sta tutto nei sapienti piedi di Patrik Schick, arrivato a Roma per scrivere una pagina importante della sua vita e soprattutto per far esultare, come fece Batistuta, i tifosi giallorossi, per scrive un nuovo e indimenticabile film da oscar.

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