Barella e Brozovic, Pellegrini e Micki. Corsa, geometrie ed effetti speciali

La Gazzetta dello Sport (V.D’Angelo, A.Pugliese) – Modi diversi di inventare, di illuminare la fase offensiva e accendere il pubblico. L’arrivo a Roma di Mourinho poteva essere un boomerang per Mkhitaryan dopo l’avventura vissuta insieme a Manchester e finita con freddezza. L’armeno ha invece dimostrato di essere una pedina fondamentale per le ambizioni della Roma, ha aspettato il suo momento e conquistato la fiducia di Mou, che adesso sa di avere un’arma in più per scardinare le difese avversarie. Calhanoglu e lui questa sera avranno tanti riflettori puntati addosso, entrambi arrivano all’appuntamento in ottima condizione, mentale e fisica. Toccherà a loro accendere le luci di San Siro.

Mkhitaryan è il vero ago della bilancia della Roma di Mou. A inizio stagione faticava un po’ nel ruolo dell’esterno sinistro nel 4-2-3-1, pagando dazio all’obbligo di dover fare rientri difensivi coon continuità. Poi, quando si è passati alla difesa a tre, ha ritrovato smalto e brillantezza. Una seconda gioventù, con l’armeno che balla tra il ruolo di mezzala e quello di trequartista offensivo. Ad oggi, forse, è il giocatore più deciso della rosa giallorossa, con il contratto da rinnovare il prima possibile, visto che va in scadenza a giugno.

Pellegrini è un altro a cui Mourinho non rinuncerebbe mai. “Ne avessi tre li manderei in campo tutti e tre” disse il portoghese a inizio stagione. Una fiducia immensa, confermata poi dai fatti. Quando c’è lui, la Roma ha un altro potenziale offensivo. Perché il suo calcio è fantasia, assist, giocate improvvise. E’ istintivo e così vive anche il suo ruolo di trequartista libero di svariare, un po’ mezzala un po’ seconda punta. A lui Mou lascia liberta d’azione, più che a qualsiasi altro giocatore. Non è un caso che in questa stagione abbia il record di gol (12), la fiducia di Mou gli ha regalato certezze ed autostima che in passato non aveva mai avuto così alte.

Sulle sue zolle graviterà Barella, amico e compagno in azzurro sin dai tempi delle nazionali giovanili. Nessuno in A ha fatto più passaggi vincenti di lui e con Pellegrini sarà una sfida nella sfida. E’ al centro del campo che si deciderà la sfida: Mou ha perso Zaniolo per qualifica e Cristante (lombalgia), che per la Roma ha un valore simile a Brozovic. Toccherà allora a Veretout il delicato compito di limitare le iniziative del croato.

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