La Gazzetta dello Sport (A. D’Urso) – Come una bottiglia di champagne agitata a lungo, alla fine il tappo è saltato. Ed è venuto fuori, sul far della sera, un Tommaso Baldanzi pieno di bollicine, pronto a piazzarsi sulla trequarti della Roma quando il tecnico Daniele De Rossi lo deciderà. Il g.m. dimissionario Tiago Pinto ha “stappato” la trattativa, andata avanti per alcuni giorni in sordina, con un giorno d’anticipo. Regalando alla Roma l’alter ego di Paulo Dybala, fortemente voluto da DDR: un trequartista che è tra i migliori talenti della Serie A e un prospetto di altissimo livello.

L’affare Baldanzi, superfluo dirlo, è stata un’operazione non facile, resa possibile grazie all’intervento diretto di Dan e Ryan Friedkin. E portata a termine dalla Ceo, Lina Souloukou. Un colpo per il quale è stato fondamentale il ruolo di Pinto nelle trattative, dopo peraltro quelle altrettanto complesse, culminate prima con l’acquisto del difensore centrale olandese Dean Hujsen (preso tre settimane fa) e poi con l’ingaggio dell’esterno sinistro che mancava: quell’Angeliño che, nel 4-3-2-1 dell’allenatore, si appresta a diventare un punto di riferimento con le sue sovrapposizioni e, soprattutto, con i suoi cross per le punte.

Un mezzo miracolo, quello compiuto dal g.m., se si considera che in un momento non facile anche a livello personale il dirigente in uscita ha dovuto gestire pure il cambio di allenatore (con l’esonero di José Mourinho e l’incarico a De Rossi) e, ormai in chiusura di mercato, le cessioni di Andrea Belotti alla Fiorentina, di Marash Kumbulla al Sassuolo e quella di Zeki Celik destinato ormai al Galatasaray o all’Olympique Marsiglia. La proprietà ha investito con convinzione sul genietto dell’Empoli, battendo la concorrenza fino all’ultimo di Fiorentina Juventus. Un segnale che i Friedkin hanno voluto lanciare pure in prospettiva, mostrando contestualmente fiducia (non a tempo determinato) nei confronti di De Rossi.