Avanti a oltranza

Il Tempo (A. Austini) – Roma-Abraham, capitolo terzo. Tiago Pinto prova in ogni modo a chiudere l’acquisto del centravanti, non ci è riuscito neppure ieri, ma conta ancora di poterlo fare oggi. Inutile girarci attorno, il gm giallorosso si sta giocando gran parte del mercato (e della sua fama nella Capitale) su questa operazione, si spiega così la carenza di informazioni veicolate da Londra durante questi tre, interminabili giorni di trattative. E ce ne sarà almeno un quarto, visto che Pinto non rientrerà prima di oggi pomeriggio a Roma. Dopo aver parlato faccia a faccia col ragazzo, la novità di ieri è un lungo incontro mattutino al quale ha preso parte, oltre all’agente dell’attaccante e all’intermediario Federico Pastorello, il papà di Abraham. Ovvero colui che segue in prima linea sin dall’inizio le carriere di Tammy e del fratello minore Timmy, che gioca al Newport, in prestito dal Fulham. Le riunioni servono a trovare un’intesa sul contratto del giocatore e a togliere gli ultimi dubbi a lui e alla sua famiglia riguardo un trasferimento in Italia. Abraham gioca sin da bambino nel Chelsea, ha fatto esperienze in prestito ma tutte in Inghilterra, ora si trova di fronte a una svolta importante per la carriera e vuole prima valutare ogni aspetto. Compreso il possibile rilancio dell’Arsenal che continua a pressarlo. Un vecchio amore, visto che proprio i Gunners persero un’asta col Chelsea per portarlo nelle giovanili quando era ancora un bambino e tifava Arsenal. Abraham attende sviluppi e riflette, intanto è convocato per l’esordio di oggi in Premier dei Blues contro il Crystal Palace. In ballo c’è un contratto ricchissimo fino al 2026, al club di Abramovich andrebbero invece 45 milioni di euro pagabili in cinque esercizi. Un’operazione molto onerosa – la più cara della storia romanista per la parte relativa al solo cartellino – che serve a ridare slancio al progetto di Mourinho dopo la partenza di Dzeko.

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