Assalto Fiorentina. La Roma ritrova la spina dorsale

La Gazzetta dello Sport (C.Zucchelli) – Dalla Fiorentina alla Fiorentina, sempre in campo, senza saltare una partita. Federico Fazio e Wojciech Szczesny, da quando l’argentino è diventato titolare fisso in difesa, in campionato non si sono mai separati. Radja Nainggolan, quello che con De Rossi completa la spina dorsale della Roma, li ha abbandonati soltanto contro il Crotone, all’Olimpico, per il resto, anche fosse per un solo minuto (Inter) non è mai mancato. Contro il Cesena i primi due sono rimasti in panchina, il belga è entrato nella ripresa, da martedì torneranno ad essere gli imprescindibili di una squadra che, dopo le ultime due prove non esaltanti in campionato e Coppa Italia, ha bisogno di ritrovare punti di riferimento.

IN PORTASzczesny, almeno fino a giugno, lo è stato e lo sarà. Alisson è il portiere di coppa (con ogni probabilità giocherà anche i due derby contro la Lazio), a Wojciech resta il campionato, dove la Roma è a metà classifica per quanto riguarda la voce parate (decima, sono 79). Fosse per Spalletti, Szczesny, il portiere «trequartista» sarebbe il titolare anche la prossima stagione e negli anni a venire, mentre con ogni probabilità quest’estate tornerà all’Arsenal: lasciare con un trofeo conquistato è l’obiettivo e il sogno.

IN DIFESA – Da quando Spalletti lo ha schierato titolare contro la Fiorentina, Fazio – a cui ora il c.t. argentino è pronto a riaprire le porte della Nazionale – si è caricato la difesa della Roma sulle spalle ed è stato il centrale dal rendimento più elevato e costante. Con Manolas e Rüdiger sembrava aver formato un trio indistruttibile, sarà un caso che quando il tecnico ha cambiato prima il greco e poi lui la Roma abbia preso 4 gol in due partite? Martedì dovrebbero ritrovarsi e l’obiettivo è quello di tornare ad avere la porta inviolata.

IL CENTROCAMPO – Martedì, dopo i 90’ in panchina in Coppa Italia contro il Cesena, il cuore del centrocampo sarà ancora in mano a De Rossi. Quella di Genova contro la Sampdoria della scorsa settimana, anche per coprire i buchi in difesa di Vermaelen, non è stata la miglior partita di Daniele della stagione, ma contro la squadra che ha battuto più volte in carriera (16, su un totale di 28 partite) è anche lui pronto a prendersi una rivincita. Fondamentale sarà il lavoro di raccordo con Nainggolan, primo pressatore e ultimo trequartista della squadra. In un gruppo che corre poco (quartultimo in Serie A per km percorsi con 105,068), Radja è spesso l’ago della bilancia per cambiare ritmo, impedire la ripartenza avversaria e concretizzare quella della Roma, non a caso è andato a segno in tutte e tre le competizioni ed è già quota 7 reti. Considerando le tante partite che aspettano la Roma e considerando pure che Spalletti, almeno a parole, sembra vedere Grenier più regista che trequartista, Radja nei prossimi 40 giorni dovrà fare gli straordinari. Aspettando la chiamata del Belgio, visto che la stampa locale un paio di giorni fa scriveva: «Finalmente Martinez richiamerà Nainggolan per la partita contro la Grecia del 25 marzo».

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