Conte avverte: «Condannati a vincere se non lo facciamo è un fallimento»

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Il Messaggero (A. Angeloni) – Conte mischia le carte, non si bilancia nemmeno alla vigilia di una sfida apparentemente agevole come quella contro Malta. «Ho tre dubbi, uno per reparto», confida il ct. Ma forse bluffa. Nitidi ha in testa solo i metri che dovrà percorrere Verratti, stavolta svincolato da ogni tipo di responsabilità: sarà al servizio di Pirlo e non il suo sostituto. E forse, questa, sarà la volta buona per vederlo finalmente ad alti livelli anche in Nazionale. «Marco ha fatto progressi incredibili. Per me è un intermedio di centrocampo. Lui ha cominciato da trequartista, poi ha giocato davanti alla difesa. Punto sulla via dimezzo: io lo vedo come intermedio, perché in questa posizione può sviluppare sia le caratteristiche del trequartista sia quelle dell’organizzatore di gioco».

I DUBBI I dubbi sono in difesa (nel ruolo di terzino, Da Florenzi in giù), a centrocampo (Soriano-Bertolacci) e in attacco (Candreva o Vasquez, Gabbiadini). Non ha dubbi, a quanto pare, sulla non presenza dal primominuto di Zaza e Immobile, entrambi destinati alla panchina dopo aver iniziato da protagonisti l’Italia di Conte. E qui torna in ballo il discorso di essere o meno titolari nel proprio club. «Fanno parte del gruppo azzurro sia Simone sia Ciro, ma conta fare minuti, specie nell’anno dell’Europeo. Capisco che i tempi, con l’avvento degli stranieri, siano cambiati ed è più difficile trovare spazio. Ricordo che ai miei tempi, i nazionali erano tutti titolari nei rispettivi club». Aperture a Balotelli? Non sono previste. «Non lo so. Dipende da lui».

I TIFOSI E IL PASSATO Conte non cerca alibi. «Meglio non mettere il carro davanti ai buoi. Quando gioca la Nazionale si pretende ilmassimo e si dimentica quello che si è detto nei mesi scorsi. L’Italia deve vincere e basta, lo sappiamo e lavoriamo per questo. Mi aspetto una partita complicata ma ci servono i tre punti per la qualificazione. Ii tifosi fiorentini non verranno per il mio passato juventino? Spero di no, altrimenti la Figc mi chiederebbe i danni per ogni posto vuoto».

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