Corriere della Sera – Sulle date accordo Lega-Federcalcio, Conte non ci sta

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Maurizio Beretta e Carlo Tavecchio sorridono e si stringono la mano. La cerimonia per la nascita dell’anno agonistico che verrà, sembra la certificazione della tregua tra Lega e Federcalcio. Ma Antonio Conte non è per niente soddisfatto. Trova l’intesa il solito pastrocchio all’italiana e si sente preso in giro. Il prossimo campionato, quello che ci porterà dritti all’Europeo in Francia, comincerà il 23 agosto (anticipi il 22) e si chiuderà il 15 maggio con un turno infrasettimanale in più (il 3 febbraio) rispetto agli attuali tre. Tutto come auspicato dal tecnico azzurro. Ma sulla finale di coppa Italia, che il c.t. avrebbe voluto entro la fine del campionato, non c’è ancora certezza. E a Conte non basta lo sforzo compiuto per anticipare gli ottavi a dicembre e chiudere le semifinali il 2 marzo, un mese prima rispetto a quelle dell’attuale stagione. Sperava che la questione fosse risolta in maniera definitiva. E invece il Consiglio di Lega ha scelto di rinviarla. «Decideremo dopo le semifinali del 2016. La data dipenderà anche dall’eventuale percorso europeo delle finaliste», spiega Beretta. Conte teme la beffa, cioè che si slitti al 21 maggio, come del resto succede negli altri grandi Paesi europei. Soltanto che all’estero non hanno i nostri stessi problemi. La Nazionale è in difficoltà e il tecnico ha chiesto tempo per allenarla. Inoltre, il calendario è così compresso che sarà quasi impossibile trovare spazio per gli stage invernali. Il c.t. ha capito, una volta di più, che la Nazionale non è il fiore all’occhiello del movimento, ma quasi un peso. E che in questa battaglia è solo (con Oriali). Tavecchio, più diplomatico, ha compreso gli sforzi della Lega. E Lotito, anima di entrambe le fazioni, considera le mediazione attuata dalla confindustria del Pallone una grande vittoria. Conte non ci sta e non vuole essere il capro espiatorio se le cose andassero male. Persino pronto ad abbandonare la sfida se il grande freddo intorno all’Italia dovesse continuare. Tavecchio in serata ha chiamato il suo allenatore, rassicurandolo. Ma il caso resta aperto. Conte si è arrabbiato dopo, Andrea Agnelli invece lo ha fatto prima del Consiglio di Lega. «Materiali pronti e tutti presenti», il tweet con la foto del tavolo vuoto. La riunione, per via del maltempo, è cominciata in ritardo. E il presidente della Juve non ha gradito.

Il Corriere della Sera – A. Bocci

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