Andata e pure ritorno

AS Roma Match Program (T.Riccardi) – L’Inter non è mai stata un’avversaria facile per la Roma in novant’anni di storia. Campionati o Coppa Italia perse con non poche polemiche al culmine degli stessi, trofei buttati come la Supercoppa Italiana 2006 (sfuggita dopo essere stati in vantaggio 3-0 in casa loro), partite che avevano dato l’illusione di un tricolore salvo poi vanificarle con altre sconfitte successive. Senza citare tutti gli episodi e i precedenti che hanno coinvolto la storia romanista e quella interista, basta ricorrere ai numeri delle sfide passate per farsi un’idea più precisa: 198 precedenti totali tra campionato e coppa, 59 vittorie giallorosse, 53 pareggi e 86 sconfitte. Ergo, non è mai stato facile battere i nerazzurri. Una squadra, una società, quella milanese, che da sempre rappresenta una delle eccellenze del calcio italiano, avendo 18 scudetti in bacheca e senza mai essere stata in Serie B nel proprio corso. È un competitor di quelli complicati. Ancor più complicato è stato sconfiggerli due volte in un campionato solo, tra andata e ritorno. È successo in sei occasioni, dal 1927. Potrebbero essere sette in questa stagione in virtù del 2-1 maturato all’andata con il gol di Dzeko e l’autorete di Icardi, ma bisogna prima andare ad espugnare San Siro per aggiornare le statistiche. Come ricordato anche in un’altra rubrica di questo match program, la Roma non vince in casa dell’Inter dal 2013.La prima “combo” è datata 1941-1942. È il campionato che culminerà con il primo scudetto societario dei capitolini.

La squadra di Schaffer passa 2-0 all’andata in trasferta con doppietta di Krieziu. Nel ritorno il successo è ancor più dilagante: 6-0 con doppiette di Pantò e Borsetti più i sigilli di Amadei e Coscia. È questo il successo più ampio mai registrato contro i nerazzurri. Non solo nell’anno domini del tricolore ‘42, la doppia affermazione contro l’Inter ha molto spesso significato anche zone alte della classifica. Come nel caso del 1954-1955 (1-3 e 3-0), che porta al terzo posto finale dietro Milan e Udinese. A breve giro di posta – 1959-1960 – un doppio 3-1 mette in riga l’Inter. È la Roma di Foni allenatore e Manfredini centravanti, che come d’abitudine mette il suo nome nel tabellino dei marcatori. La Roma arriva terza pure nel 1974-1975: la formazione di Liedholm si impone prima con Prati (1-0) e poi con Morini e De Sisti (0-2). Nel 1980 arriva Falcao e con lui la mentalità vincente. em>“Dobbiamo vincere sempre”, è il pensiero che il “Divino” cerca di trasmettere ai compagni in qualsiasi occasione, prima di ogni incontro. Detto, fatto. Inter battuta nei due tentativi: 2-4 a Milano e 1-0 a Roma. Nelle due gare il protagonista è Pruzzo, autore di una tripletta fuori casa all’andata e della rete decisiva all’Olimpico.

Da un centravanti a un altro. Da Pruzzo a Balbo. L’ultima volta che la Roma è riuscita nella doppia impresa risale al 1994-1995. Stavolta l’Associazione Sportiva della Capitale è guidata in panchina da Mazzone. Non concorre per il podio come in precedenti occasioni, ma riesce comunque a imporsi: 0-1 con autogol di Festa e 3-1 a Roma con tris dell’argentino, al secondo Abel Eduardo. Sembra dirlo la storia: per superare l’Inter nell’arco dello stesso torneo serve un numero 9 di razza. Da Amadei a Balbo, passando per Galli, Manfredini, Prati e Pruzzo. Oggi al centro dell’area di rigore c’è Dzeko. Edin Dzeko, 29 gol complessivi tra Serie A e coppe. In una parola sola: bomber.

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