A poche ore di distanza dal big match di lunedì sera tra Roma e Juventus, l’emittente satellitare Sky Sport ha intervistato Carlo Ancelotti. L’ex allenatore del Chelsea, attualmente svincolato, ha ricordato gli anni trascorsi nella Capitale da giocatore, quando la sfida tra giallorossi e bianconeri valeva lo scudetto. Nel corso dell’intervista Ancelotti ha parlato anche della sua carriera da allenatore, tornando con la mente al periodo vissuto sulla panchina della Juventus, ed ha espresso il desiderio di poter lavorare un giorno nella Roma, non prima, però, di ripetere l’esperienza in Premier League. Ecco le dichiarazioni di Ancelotti:
Un ricordo da giocatore di Roma-Juventus?
“Ce ne sono tanti, uno su tutti, l’infortunio che ho avuto, era un Juventus-Roma, poi c’è stato un Roma-Juventus 3-0. Anche Roma-Juventus dello scudetto del 1983, quando vincevamo 1-0, siamo andati sotto 2-1 e Brio fu morsicato da un cane nel sottopassaggio. Insomma, tantissimi ricordi perché, diciamo, era la sfida scudetto degli anni 80”.
Vissuta da allenatore, ma a colori invertiti?
“Si, poi sono stato allenatore delle Juve. Devo dire che credo che il tifoso romanista non mi ha mai pienamente considerato l’allenatore della Juventus, mi ha sempre considerato un po’ romanista e in fondo è così”.
Dall’esterno che idea ti sei fatto della Roma? Il cambiamento, la nuova gestione, adesso è quasi crisi
“E’ una situazione difficile, perché è cambiato un po’ tutto, è cambiata la società, sono cambiati tanti giocatori, è cambiato l’allenatore, la filosofia di gioco. Non dico che era tutto prevedibile, perché credo che la Roma poteva fare meglio in questo inizio, ma si poteva pensare che avessero delle difficoltà e ora le stanno vivendo. Credo sia importante mantenere i nervi saldi, soprattutto la società, l’allenatore e i giocatori, perché la strada intrapresa, certamente molto difficile, credo sia anche quella giusta, che in un futuro può dare risultati”.
Prima o poi andrai ad allenare la Roma?
“Un giorno andrò, credo, perché, come ho detto, rimane una piazza nella quale sono stato bene da calciatore. Il mio desiderio, adesso, rimane sempre lo stesso, quello, dopo aver toccato la Premier League, di rimanere ad allenare lì”.