La Gazzetta dello Sport (V. D’Angelo) – L’Inter Lautarocentrica è uno degli effetti del grande strappo di Romelu Lukaku. Non che il Toro avesse bisogno di questo assist dell’ex compagno di reparto per diventare il nuovo simbolo dell’interismo, ma le bizze di Romelu hanno accelerato il percorso. Alessandro Altobelli ha scritto pagine di storia nerazzurra: 209 gol con l’Inter, secondo marcatore di sempre alle spalle di Giuseppe Meazza.

“Lautaro è un vero leader. E i veri leader sono quelli che sanno fare la differenza”.

Pensa che l’addio di Lukaku abbia favorito l’ascesa del Toro?
“Beh, eravamo abituati a ragionare di coppia: la LuLa è stata devastante, una coppia straordinaria che ha permesso all’Inter di vincere uno scudetto e di giocarsi le finali di Europa League e Champions. L’uno giocava per l’altro, sapevano dividersi bene spazi e gloria”.

Però senza Dzeko e Lukaku la luce di Lautaro è diventata ancora più abbagliante.
“Sicuramente è emersa ancora più forte la sua leadership, il suo senso di appartenenza, l’amore per la maglia e la grande intesa con città e tifosi. E i risultati di questa prima parte di stagione sottolineano come Lautaro sia diventato punto di riferimento imprescindibile per l’Inter, cosa che magari non era ancora – o almeno non in modo così marcato – quando accanto a lui giocava Lukaku”.

Che poi con Thuram l’intesa è eccezionale.
“Sì e onestamente non pensavo che Marcus potesse risultare così decisivo sin da subito. Prima era Lautaro che faceva tanto movimento per gli altri, ora sono gli altri a farlo per lui. E Thuram lo fa con qualità e fisicità”.

Come si aspetta il ritorno di Lukaku?
“Beh, intanto non mi aspettavo assolutamente l’addio. Sono rimasto molto deluso: ci sta che uno non si sente più a suo agio in un determinato contesto, che voglia provare nuove esperienze, che abbia bisogno di nuovi stimoli. Non mi ha deluso il fatto in sé, ma il come se n’è andato. E poi parlare di nascosto con la Juve e altre squadre mentre l’Inter provava in tutti i modi ad accontentare le tue richieste…”.

Lei è dalla parte dei tifosi?
“Certamente. Anzi, da casa fischierò anche io (e giù una risata, ndr). Ma siete sicuri che giocherà? Non è che Mourinho lo lascia fuori per evitargli un pomeriggio molto molto complicato? Che poi, con un ambiente così ostile, potrebbe anche trovare motivazioni in più, chissà. In assoluto, detto della delusione per come si è comportato, per me Lukaku resta un centravanti straordinario che, quando sta bene fisicamente, fa la differenza: spero sia in giornata no…”.

Tanto l’Inter ha Lautaro, no?
“Le racconto una cosa: un anno fa andai a cena con lui e il console del Qatar e gli dissi: “tu sei l’unico che può mettere in crisi il mio secondo posto tra i marcatori di ogni tempo”. Mi rispose che erano troppi i gol di differenza, più di 100. Ma io ci credo davvero: Lautaro sarà la prossima bandiera dell’Inter e ha tutto per riscrivere la storia”.