All’Olimpico batte il cuore della Sud per una magica notte vecchie maniere

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Il Messaggero (B.Saccà) – Immersi in quel surgelatore che è l’Olimpico d’inverno, i tifosi della Roma si sono ritrovati in 20 mila per festeggiare Vincent Candela, i grandi ex giallorossi, “Voi siete leggenda”, e per raccogliere fondi da destinare alla beneficenza. Famiglie al completo, bambini avvolti nelle sciarpe e soprattutto la curva Sud di nuovo al completo a colorare lo stadio. E a contestare duramente la decisione prefettizia di suddividere il cuore del tifo. E non occorreva voltare lo sguardo per sentirla forte, la sberla del rombo dei cori rivolti al prefetto Gabrielli. Caduta la solennità delle sfide ufficiali, i tifosi giallorossi hanno scelto una magica notte di fine anno per riannodare il filo delle antiche abitudini. Erano circa 20 mila, come detto, soprattutto in Sud, oltre che in Distinti Sud e tribune. Uno sciopero all’opposto, si direbbe. A foderare la curva, un mare di bandiere: almeno quindici, enormi. Non sono mancati i fischi dedicati alle forze dell’ordine e i cori contro i napoletani. Ricomparsi anche alcuni striscioni («Siamo ancora qua!»): invitati a rimuoverli, i tifosi della Sud hanno risposto con un uragano di fischi. «Questa curva non si divide», la replica scandita.

Al momento dell’inno, ecco la coreografia, metà curva tinta di giallo e metà di rosso, mentre Candela sventolava le bandiere con i supporter. Prima della gara, ad accendere la festa è stata la passerella di giallorossi di ogni epoca: da Aldair a Florenzi e Giannini, da De Rossi a NainggolanCi manca troppo», il suo tweet relativo alla Sud), da Losi, Prohaska, Delvecchio, Righetti e Tonetto a Perrotta, Tommasi e Pruzzo. C’erano anche De Sanctis e Zeman. Sbandamento e delirio, alle 20.58, per il passaggio di Francesco Totti sotto la Sud. Poi la partita e vittoria dei Rossi di Candela (3-2), con gol decisivo proprio del francese dopo le reti di Delvecchio, Giannini, Tommasi e Rizzitelli (gara senza arbitro). E, alla fine, tutti sotto la Sud ad applaudire i tifosi nel delirio dello stadio.

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