Alisson: “Contento di aver aiutato la squadra a vincere ma abbiamo sprecato troppo. Prendere gol mi da fastidio, Szczesny è un grande portiere e una grande persona”

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Alisson, portiere della Roma, ha parlato questa mattina ai microfoni di RomaRadio. Queste le sue dichiarazioni:

Come bisogna chiamarti?
“Alisson va bene, alcuni mi chiamano anche Ali o Becker…”.

Contento per la partita di ieri? Match particolare.
“Una partita buona, abbiamo fatto bene e abbiamo avuto tante occasioni. Sembrava una partita difficile, loro hanno avuto qualche opportunità. Io ho fatto un buon lavoro, ho aiutato la squadra e sono felice e mi sento bene”.

Il tiro parato a Bakos?
“Una palla vicina è difficile, è istinto…”.

Perché essendo brasiliano ti è venuto in mente di diventare portiere?
“Anche in Brasile c’è una squadra di portieri molto forte. Il primo fu Taffarel. Sono cresciuto guardando lui Dida e Julio Cesar. Fin dall’inizio mi è sempre piaciuto stare in porta”.

Con i piedi te la cavi bene…
“Anche in Brasile giocavo sempre con i piedi, il portiere moderno è così. Uno dei primi allenamenti con Spalletti fu proprio giocare con i piedi”.

Ogni tanto giochi per divertimento in mezzo al campo?
“Quando sono in vacanza mi piace giocare in attacco, segno come Edin (ride, ndr)”.

È vero che è più difficile fare il portiere in una grande squadra? Devi essere pronto a parare nelle poche occasioni che hanno gli avversari?
“Si, devo parare due volte a partita, ci alleniamo anche per questo. Dzeko è in un gran momento, è un grande giocatore. In Brasile vedevo le sue partite quando giocava al Manchester City, è bravissimo. Quando sono arrivato a Roma ho visto i suoi allenamenti ed è bravissimo”.

Ti da fastidio prendere gol?
“Al 100%, sempre. E’ sempre brutto prendere gol, anche quando prendi solo un gol e gli altri vedono che non si è riusciti a mantenere la porta inviolata in una partita semplice. Questo mi fa proprio incazzare, prendere gol mi da fastidio”.

Preparazione?
“Qui è un po’ diversa. Il calcio è uguale in tutto il mondo ma qua si studiano di più gli avversari con le immagini”.

In Sudamerica il portiere si tuffa subito, qui invece insegnano a fare il passetto prima..
“Si, qui ci si allena sulla corsa. In Brasile più sulla forza e di tuffarsi subito alla partenza della palla. Questo è buono perché ho imparato la forza e ora la posizione e il piazzamento”.

Perché non sei matto come Szczesny?
“Io sono più tranquillo, penso sempre di allenarmi”.

Voi due avete un bel rapporto.
“Noi possiamo solo a crescere. Lui è un grande portiere e una grande persona”.

La tua passione è la chitarra…
“Mi piace suonarla in compagnia con gli amici. Qui i brasiliani siamo molto amici, JJ (Juan Jesus, ndr) lo conosco da 10 anni. Mi piace fare il barbecue e ho comprato un pianoforte. La chitarra la suono abbastanza bene (Ride,ndr)”.

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