La Gazzetta dello Sport – Albertini, un «saggio» per il Parma Consulente dei curatori fallimentari

Demetrio Albertini

Demetrio Albertini gioca con il Parma. Sarà il consulente dei due curatori fallimentari designati dal tribunale per gestire il crac della società gialloblù. Albertini è stato chiamato direttamente da Angelo Anedda e Alberto Guiotto, i commercialisti che si stanno occupando della delicata vicenda, e quindi ufficialmente nominato dal giudice delegato Pietro Rogato. Il compito di Albertini sarà, sostanzialmente, quello di fornire un contributo sul piano sportivo e regolamentare durante il periodo della procedura fallimentare. Le sue conoscenze in materia di diritto calcistico e di norme federali (visto che ha ricoperto per diversi anni la carica di vicepresidente della Federcalcio) saranno molto utili ai curatori che, di fatto, stanno lavorando soprattutto sul versante economico. Albertini dovrà rapportarsi con i tanti tesserati del Parma. Obiettivo chiaro: arrivare, se possibile, a una ristrutturazione del debito sportivo, in modo da tutelare i creditori. Domani la prima uscita ufficiale di Albertini davanti alle telecamere. Intanto arriva il gradimento di Alessandro Melli, team manager e voce molto ascoltata nell’ambiente: «Ritrovo un amico e una persona molto in gamba. Con Demetrio abbiamo giocato anche in Nazionale, lo conosco da sempre, è quasi un mio coetaneo. Penso possa darci una mano. Sono sicuro che potrà dare anche tanta concretezza per quello che sarà il suo compito».

PROSSIMI PASSI Mercoledì 8 aprile tocca ai commercialisti presentare una stima della società (operazione non semplice, visto che il centro sportivo di Collecchio e il marchio non rientrano nei beni del club, ma appartengono a Eventi Sportivi) e poi dovranno attendere la decisione del tribunale che deve autorizzare la prosecuzione dell’esercizio provvisorio fino al termine della stagione. La nomina di Albertini da parte del giudice Rogato fa ipotizzare che ci sia l’intenzione di andare avanti con la procedura e di preparare l’asta per la vendita del club. Da escludere, al momento, che Albertini rappresenti una cordata di investitori disposti a rilevare il titolo sportivo. Il discorso è prematuro. Per restare in Serie B e non scendere tra i Dilettanti gli eventuali compratori devono sborsare 74 milioni di euro, cioè il totale del debito sportivo corrente: si può arrivare a una transazione e pensare di spendere circa 40 milioni, ma l’operazione rimane complessa. Un fondo canadese sembra interessato e ha iniziato una serie di colloqui attraverso professionisti e legali vicino alla Federcalcio. Il presidente Tavecchio è molto sensibile all’argomento, ma l’impresa è davvero molto complicata.

La Gazzetta dello Sport – A. Schianchi

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