Il Ministro dello Sport Andrea Abodi ha preso parte all’edizione 2025 di Atreju, intervenendo anche sull’episodio che ha visto coinvolti Folorunsho e Hermoso durante Cagliari-Roma. Le sue parole sono state particolarmente dure, pur senza mai citare direttamente il calciatore cagliaritano. “Non quadra se un professionista in campo insulta violentemente e in maniera inaccettabile la mamma di un altro avversario. Non può finire a tarallucci e vino, al di là dell’educazione, è comportamento antisportivo, contro le regole dello sport. Molto spesso ci si nasconde dietro la burocrazia dell’interpretazione della norma: il comportamento dei professionisti deve essere esemplare. Non ho un’ossessione bacchettona, ma per la visibilità che hanno i giocatori più esposti questo deve determinare responsabilità, ci deve essere anche un meccanismo sanzionatorio che faccia capire che certi comportamenti non vanno bene. Se a fronte di insulti nulla succede si è autorizzati a continuare a insultare. Se ci si insulta in Serie A, ci si insulta ancora di più negli under 15. Ogni gesto è letto in modo educativo o diseducativo. Oltre ad insegnare i movimenti, bisogna insegnare i comportamenti”.
Il senso dell’intervento di Abodi è inequivocabile: il calcio italiano deve alzare l’asticella sul piano dei valori e non può permettere che atteggiamenti offensivi vengano normalizzati.
