2006, Roma-Cagliari 2-0. Decide Rodrigo Taddei, tra rovesciate e pugni sul cuore

Pagine Romaniste (L.Fantoni) – Bastano due parole per descrivere Rodrigo Taddei: cuore e tecnica. Celebre la sua esultanza in cui si batteva il pugno sullo stemma. Un giocatore passionale, rimasto legato a Roma a cui ha dato e da cui ha ricevuto tanto. Spesso sottovalutato, la sua tecnica nello stretto era di prima qualità. Ne sono un esempio le giocate che maggiormente vengono ricordate quando si parla di lui. L’Aurelio contro l’Olympiakos, il rigore guadagnato al derby e la splendida bicicletta volante contro il Cagliari. Proprio di questa partita vogliamo parlare. Esattamente come avverrà sabato, il match di 11 anni fa si giocò a dicembre. L’Italia aveva vinto il Mondiale ma la Serie A era stata rivoluzionata dallo scandalo di Calciopoli. Stava nascendo la rivalità tra i giallorossi e l’Inter, il duello per eccellenza a quei tempi. I capitolini, guidati da quel Luciano Spalletti che ora siede sulla panchina dei neroazzurri, contro i sardi schieravano il tipico 4-2-3-1 con Doni in porta. La difesa era formata da Panucci, Mexes, Chivu e Tonetto. De Rossi e Pizarro erano i due mediani mentre Rosi, Taddei e Mancini agivano alle spalle di Totti. Il Cagliari di Colomba rispondeva con un 4-4-2 con Fortin tra i pali. I due terzini erano Pisano e Del Grosso mentre Bianco e Bizera giocavano in mezzo. Il centrocampo era formato da Pepe, Biondini, Budel e Agostini mentre Suazo ed Esposito costituivano il tandem d’attacco.

LA PARTITA – L’inizio è scoppiettante. Suazo si rende subito pericoloso ma viene fermato in area da Pizarro. Al 4° minuto arriva il gioiello. Panucci scappa sulla fascia destra e mette un pallone morbido al centro sul quale Taddei si avvita in un’acrobazia tanto naturale quanto difficile, è 1-0 e pubblico dell’Olimpico in visibilio. I sardi provano ad impensierire Doni con le ripartenze in velocità di Suazo ma le occasioni migliori capitano sempre ai giallorossi con Rosi che impegna Fortin. Al 41° è Taddei che con una girata in area va vicino al raddoppio. Dopo un tiro vicino al palo di Pizarro, il secondo gol arriva nella ripresa grazie a Mancini che raccoglie un passaggio arretrato di Rosi e calcia in diagonale non lasciando scampo all’estremo difensore avversario. Al 59° lo stesso brasiliano avrebbe l’occasione per calare il tris ma è troppo lezioso e prova un pallonetto che viene intercettato. Il match si chiude senza altre particolari emozioni. Alla fine i punti di distacco furono 22 ma la Roma disputò comunque una grande stagione, chiudendo al secondo posto.

11 anni dopo l’Inter si trova nuovamente lì, in vetta alla classifica. Stavolta si sono aggiunte alla lotta anche Napoli e Juventus, all’epoca in Serie B, per uno scudetto che sarà incerto fino all’ultimo. La Roma di Di Francesco non deve più sprecare occasioni come quelle di Verona o di Genova. Con due vittorie i giallorossi sarebbero stati potenzialmente primi, recupero con la Sampdoria permettendo. Questa giornata non prevede sfide impossibili per le altre, con la Juve che andrà a Bologna, il Napoli a Torino e l’Inter in casa con l’Udinese. La cosa più importante però è che la Roma faccia il suo, perché i tre punti con il Cagliari sono obbligatori.

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