Stadio Roma, ultimi ostacoli ma si va verso l’ok

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(ANSA) – Ci sono ancora gli ultimi ostacoli da superare e poi, il prossimo 4 settembre, la giunta Marino dara’ il via libera al nuovo stadio della Roma, l’avveniristico impianto che sorgera’ a Tor di Valle, in quella che per anni e’ stata la culla del trotto e che si appresta a diventare la nuova casa della societa’ giallorossa. Oggi la maggioranza ha incontrato l‘assessore all’Urbanistica Giovanni Caudo per cominciare a dare un’occhiata al nuovo progetto arrivato in Campidoglio dopo l’incontro newyorchese del sindaco Marino con il presidente James Pallotta nel quale sono state date garanzie da parte dei giallorossi su alcuni interventi ritenuti indispensabili dall’amministrazione capitolina, come il prolungamento della metro B fino a Tor di Valle. Il coordinatore della maggioranza, Fabrizio Panecaldo, ha ostentato ottimismo affermando che lo stadio si fara’. Gia’ da oggi sara’ al lavoro un piccolo pool – composto dai presidenti delle commissioni capitoline coinvolte dal progetto (mobilita’ e urbanistica) oltre che dall’assessore Caudo, dal presidente del consiglio comunale e dallo stesso Panecaldo – “perche’ la delibera sia condivisa”. Accessibilita’, mobilita’ e proprieta’ sono tre dei punti sui quali il Campidoglio vuole garanzie. “Le opere che qualificano il pubblico interesse devono esserci tutte – sottolinea Panecaldo – Devono essere tutte realizzate, quindi basta che una sola opera o un pezzo non venga realizzato che per noi decade l’interesse pubblico. Le opere che vengono dichiarate strettamente qualificanti per lo stadio devono partire con la prima partita della Roma, tanto per essere chiari. Ora ci sara’ piu’ un lavoro tecnico giuridico da fare”. Tra i punti anche la garanzia dell’indissolubilita’ del vincolo tra stadio e l’associazione sportiva della Roma. Intanto domani, in via delle Sette Chiese, ci sara’ un vertice anche del Pd romano. Insomma Campidoglio e maggioranza vogliono evitare sorprese dell’ultim’ora e assicurarsi che l’impianto nell’area a sud-est della Capitale non solo rispetti tutti i vincoli imposti dalla legge sugli stadi, ma che non gravi ulteriormente su un’area di Roma gia’ messa a dura prova sotto il profilo della mobilita’. Inoltre vogliono la garanzia dell’indissolubilita’. Solo allora potra’ arrivare la delibera del 4 settembre sulla “pubblica utilita’”, conditio sine qua non per dare il via a l’iter burocratico che portera’ all’inizio dei lavori i cui cantieri, salvo colpi di scena, potranno aprire nella prima meta’ del 2015.

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