Spalletti: “Vermaelen dobbiamo valutarlo sul campo la prossima settimana. L’Inter è una squadra forte come la Roma, c’è da stare attenti. Bisogna essere pronti a tutte le fasi di gioco. Vedere il gioco dove non è la palla è un dato importante. de Boer mi sembra una persona molto seria e professionale. Totti? Ci vuole equilibrio, l’anno scorso gli volevate far fare il tour degli stadi, oggi lo volete titolare” – FOTO e VIDEO

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Pagine Romaniste (Da Trigoria F.Biafora) – Luciano Spalletti, mister della Roma, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della partita contro l’Inter. Queste le sue parole:

Inizia col bollettino: “La situazione per quanto riguarda gli indisponibili riguarda solo Vermaelen, dobbiamo farlo ricominciare sul campo e valutarlo sul campo la prossima settimana. Dipenderà dalla risposta per poter lavorare nella pratica, nelle situazioni vere e sulle esercitazioni. Gli altri tutti disponibili“.

L’Inter è una squadra a due facce, alternando prestazioni buone ad altre meno positive, è difficile preparare una partita contro questo tipo di squadra?
“Noi fino a questo momento non è che abbiamo mandato dei segnali ben precisi di quello che siamo, lo stesso problema possono averlo loro. E chiaro che diventa fondamentale far bene noi, far vedere il livello di squadra che abbiamo raggiunto noi, di riconoscimento di quelle che sono le situazioni della partita. Ultimamente ci stiamo allenando bene, abbiamo fatto una buona partita con l’Astra, stiamo sulla strada buona. Dobbiamo concentrarci sulle cose che possiamo migliorare noi e poi dare un’occhiata agli avversari, che sono forti. L’Inter è una squadra forte, come la Roma, prima o poi farà vedere il suo valore, c’è da stare attenti”.

La Roma ha segnato 14 gol ed è il miglior attacco del campionato, subendone però 8. Cosa manca alla squadra per trovare l’equilibrio migliore?
“Mancano probabilmente una serie di comportamenti o di numeri che non sono quelli di cui si accorgono tutti e su cui si basano tutto. Ci sono delle cose che sono importanti, come la gestione della palla della squadra, dei gol, degli assist, le cose che si sentono sempre. Poi ci sono le cose che conoscete e che danno una risultanza importante sugli equilibri di squadra: i raddoppi di marcatura, le chiusure delle linee di passaggio, l’andare oltre la linea difensiva. Sono numeri mai scritti sui giornali, ma che hanno un’importanza notevole nella gestione della partita di una squadra. Molti non sappiamo cosa succede dove non è la palla, quella è una cosa altrettanto importante di dov’è la palla, dove tutti si viene attratti, voi un po’ più di me”.

De Boer è passato come un fenomeno dopo la Juventus e poi un fallimento dopo l’Europa League. Non c’è troppa fugacità di giudizio?
“Prima di tutto su di lui: non lo conosco, lo conosco pochissimo per quello valutato nelle cassette nei match giocatori. A prima occhiata mi sembra una persona molto seria e professionale. Una società come l’Inter se sceglie un allenatore sa chi va a scegliere, i giocatori parlano e si sa il modo di lavorare in un gruppo, i dirigenti uguale. Lui va lasciato lavorare, ha iniziato ora, ha già fatto vedere delle cose importanti, ha avuto prese di posizione scomode, ha evidenziato personalità e sicurezza del proprio ruolo. Secondo me farà vedere quello che è il suo valore. Ci sono delle situazioni nel nostro calcio che riguardano delle tempistiche che non collimano, c’è bisogno di far uscire delle notizie tutti i giorni, ma ciò non combacia con il progetto di lavoro a lungo termine. Si passa da una settimana dove si dice che non è capace ad un’altra settimana dove è un fenomeno, questa è una necessità di dover chiudere giornalmente delle notizie, a differenze di una scelta di cultura italiana che sarebbe diversa”.

C’è un ‘problema’ di dipendenza da Totti? C’è la possibilità di vederlo titolare con l’Inter?  
“Secondo me è giusto non dare vantaggio a una squadra già forte come l’Inter, per cui la formazione non si dice. Anche qui si passa dal fatto che a giugno volevate fargli fare il tour degli stadi e adesso stiamo chiedendo la conferma da titolare in una partita importante. Se si stesse a metà e si ragionasse con più equilibrio si trova la soluzione a tutto. Se si stesse a metà e si ragionasse con equilibrio si troverebbe la soluzione a tutto. Fino a questo momento qui mi sono comportato come dal primo momento in cui sono arrivato e continuerò così. Ci sono dei numeri che non conoscete, io ne so anche altri, tra l’1 e il 2 ci sono 1,1 1,12 1,152, 1,78. Io so anche di altri numeri, devo tenere conto di tutti i numeri”.

De Boer sta cercando di far giocare l’Inter con un pressing alto, questa cosa può avvantaggiarvi o è una preoccupazione in più?
“Dipende se poi sapremo sviluppare il nostro gioco o la ricerca in velocità. Preferisco una squadra che mi viene attaccare perché se sono bravo a gestire la palla, ho molto spazio dietro la linea, ma se ti attaccano forte ti possono dare un po’ di timore nella gestione e la palla può essere persa. Dipenderà dalla velocità nostra di gestione della palla e delle idee. Sicuramente bisogna essere pronti a tutte le fasi di gioco e di velocità”.

In passato è stato mai vicino ad allenare l’Inter?
“Non mi piace dire ‘Mi ha cercato questo o quell’altro’. Io ho allenato le squadre che si sono interessate a me, sono contento di quello che mi è accaduto e di quello trascorso. Sono tutte cose che mi hanno dato moltissimo, spero mi ricapiti di vivere emozioni importanti”.

I numeri che noi non conosciamo sono ottimi? Buoni? Scadenti? Se sono ottimi come spiega i punti di distacco da Juventus e Napoli?
Siccome voi mi avete presentato dei numeri a supporto di indicazioni date. Io ho detto che ci sono altri numeri, come i raddoppi di marcatura. Se noi facciamo tanti raddoppi degli avversari vinciamo la partita. Se copriamo più linee di passaggio abbiamo più palla e ne abbiamo di più da gestire. Non abbiamo un equilibrio forte di squadra, non siamo attualmente al meglio di quelle che sono le addizioni di tutti questi numeri. Non ho mai sentito parlare di quante volte uno va al di là della linea difensiva: Salah, come Callejon del Napoli, è uno dei più forti ad attaccare la linea difensiva. Callejon per me è il più forte di tutti, Salah è uno bravo. Se uno ci va tante volte è più facile. La Juve ha i numeri più alti di tutti, è la più forte, lo ha fatto vedere lo scorso anno e lo sta facendo vedere quest’anno. Deve ancora migliorare e lo farà per la forza che ha. Secondo me migliorerà ancora. Noi dobbiamo saper sfruttare tutte le situazioni, perché non ripassano, le partite che giochiamo ora non ci ricapita di giocarle dopo e bisogna sfruttarle”.

E’ un altro Totti quello di quest’anno? E’ un’altra Roma? Totti può giocare titolare quando si gioca a ritmi alti come domani?
“Io l’ho detto da sempre e da subito, per me diventa fondamentale la gestione della squadra. Lui ha fatto bene ed è stato preso in considerazione di più. C’è una coerenza nel modo di lavorare. Se scrivevate che doveva smettere quest’anno è chiaro che anche voi fate riferimento all’età e alla gestione. Nessuno si è domandato “Vediamo quello che fa” come vi ho detto io a giugno e poi si valuterà se potrà giocare ancora. Lui è dentro la squadra e fa la cose in maniera corretta. Io lo prendo in considerazione, naturalmente valutando le altre cose a cui alludevate dicendo che quest’anno avrebbe smesso”.

Non è preoccupato che la squadra gioca molto meglio con Francesco Totti?
“A me fa solo piacere quando la squadra migliora, poi bisogna vedere da cosa dipende il migliorare. Se devo essere preoccupato per qualcosa io sono preoccupato per il resto della squadra, perché secondo me Iturbe ha preso una punizione importante, quella dell’assist di Totti per Fazio. Iturbe non viene menzionato da nessuna parte. Perché non viene dato valore agli altri che poi sviluppano e che sono altrettanto importanti per la crescita della squadra. Francesco se fa più giocate, più gol, più tutto io sono contento e lo tengo presente, sempre valutando da una posizione mia quello che penso lui possa dare”.

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