Manolas firma. Si chiude alla fine di ottobre

Corriere dello Sport (M.Evangelisti) –  È la fabbrica di San Pietro, ma fa progressi. Comunque in società hanno smesso di contare gli incontri tra il direttore sportivo Monchi e l’agente di Kostas Manolas, intanto perché è una fatica inutile e poi perché in fin dei conti Ramon Rodriguez Verdejo è pagato profumatamente anche per questo. Per non perdere malamente i giocatori migliori, sostanzialmente. Il rinnovo del contratto di Manolas è quasi a punto. Costerà, ma evidentemente ne vale la pena. Oggi come oggi il greco è legato alla Roma fino al 2019: significa appena questa stagione e un’altra. Nell’ultimo contatto, avvenuto nei giorni scorsi, si sono messi a punto altri particolari. Lo stipendio diventa corposo anche per le dimensioni in uso nel calcio d’oggi: tre milioni e mezzo all’anno, compresi i bonus che si realizzano da soli al sorgere del sole. La scadenza del prossimo accordo dovrebbe essere il 2022 e con ogni probabilità verrà inserita una clausola di risoluzione intorno a 35 milioni.

Mentre Monchi parlava con Yiannis Evangelopoulos, l’agente suddetto, Manolas si aggirava nei paraggi visto che la Grecia stava facendo senza di lui, squalificato, davanti a Gibilterra. Prossima fermata lo spareggio per la qualificazione al Mondiale, che potrebbe persino mettere il difensore davanti all’Italia. Non siamo ancora alla chiusura della fabbrica ed Evangelopoulos lo conferma: «Preferisco non commentare perché al momento non c’è nulla di significativo da dire». Però non manca molto. Questione di settimane. Diciamo fine ottobre. A Manolas piace lo stipendio che andrà a prendere, piace il paletto della clausola, sbarramento e via di fuga insieme; gli piace vivere a Roma e gli piace molto ultimamente il compito di reggere sulle spalle l’impianto difensivo della squadra di Di Francesco. Gli piacciono persino i compagni di squadra, il che non è obbligatorio.

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