Manolas, De Rossi, Di Francesco e Gonalons: la Storia di Roma-Barcellona è quella di tutti noi

Pagine Romaniste (G.Conflitti) – Emerson, Montella e Tommasi. Fino alle 22.35 dell’11 aprile 2018, era questo l’ultimo Roma-Barcellona terminato 3-0 in nostro favore. Nella testa di molti, probabilmente sarebbe rimasto anche l’unico. E invece.

Invece la storia ci insegna, ancora una volta se ce ne fosse ancora bisogno, che il punto si mette solamente alla fine della frase. Alla fine, non in mezzo. Non dopo 90 minuti. Non dopo due rigori negati, due autoreti e la netta sensazione che gli altri vengano da un pianeta sconosciuto. I marziani sono stati un po’ meno marziani. La Roma ha fatto la Roma: buona a nulla e capace di tutto. Roma-Barcellona è storia.

A mescolare il mix di caso e destino che rimette in discussione millenni di filosofia greca non poteva che pensarci un figlio dell’Ellade. La Storia è Kostantinos Manolas da Naxos, che dopo i pariolini ha imparato ad imbruttire anche ai muchachos delle Ramblas. Colui che fece per rubli il gran rifiuto, con un colpo di testa ha trasformato il secco No allo Zenit in un “No” di incredulità sulla bocca di tutti i tifosi romanisti.

La Storia è Daniele De Rossi da Ostia. Un altro che con il Barcellona aveva un immenso credito da riscuotere. Un altro fagocitato da una piazza che fa fatica a trovare un equilibrio, nella buona e nella cattiva sorte.

La Storia è Edin Dzeko da Sarajevo. L’intruppone, mai decisivo Dzeko. Critiche cancellate da un sorriso grande come la 9 che ha sulle spalle. Con la consapevolezza di essere il miglior realizzatore della Roma in questa Champions League.

La Storia è Eusebio Di Francesco da Pescara. Era la Sassuolizzazione, il ridimensionamento, Zeman degli anni 2000. Concetti, anzi preconcetti, cancellati da una penna invisibile ma grande come la sua squadra.

La Storia è Maxime Gonalons da Vénissieux che, come Bruno Peres, se non avesse messo quel piedone propiziando il 4-1 blaugrana all’andata avrebbe tolto tutto quanto di bello c’è in questa rimonta.

Storia è anche James Pallotta da Boston. Il presidente che batte ogni scaramanzia e porta all’Olimpico Sir Alex Ferguson a 11 anni esatti da quel maledetto 7-1 di Manchester, proprio ai quarti di finale. Ma d’altronde chi sogna di portare il Papa in Nba, non può certo avere paura di un rubizzo baronetto della Corona inglese.

La Storia è il Leo Messi meno Messi della sua carriera. Ammonito, abbrutito, eliminato. Ed è storia anche la stampa catalana. Perché da oggi i bonbon hanno un gusto diverso. Magari crema catalana.

Roma-Barcellona è la storia. La storia della Roma e dei suoi tifosi. Tutti quanti. E il finale è ancora tutto da scrivere.

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