Leggo – Generazione Roma

Largo ai giovani”. In Italia qualcuno ci crede davvero, ed è la Roma. Dopo Borini, Lamela, Pjanic, Bojan, Angel e Nico Lopez, infatti, la società giallorossa ha messo le mani su Filip Jankovic. Trequartista, 17 anni appena compiuti e un futuro da campione.
È un top-player, uno di quelli che nascono una volta ogni 20 anni”, ha assicurato Borozan, agente Fifa. E a vedere la vera e propria insurrezione dei tifosi della Stella Rossa alla notizia della sua cessione c’è da credergli. La Roma, infatti, ha sfruttato la clausola rescissoria da 3 milioni e ottenuto in gran segreto il sì del ragazzo (e dei suoi genitori) già a novembre quando Sabatini si è recato a Belgrado per assistere al derby con il Partizan bruciando sul tempo Real e Liverpool.
Non lo daremo via”, ha tuonato il presidente Lukic per placare la furia dei tifosi serbi. Il regolamento però è dalla parte della Roma che ha già trovato un lavoro in Italia ai genitori di Jankovic. A giugno a fare compagnia al “nuovo Procinecki” saranno Cirigliano e Pezzella, dal River Plate. Il primo è considerato l’erede di Mascherano ed è stato cercato anche dalla Lazio. Il secondo vanta già una convocazione in nazionale, pur non avendo mai giocato in prima squadra. Senza contare i sondaggi per Ocampos (sempre del River), Marco Perrotta (Pescara) e Casemiro (San Paolo). Operazioni che saranno affiancate da 2 grandi acquisti (Isla e Nilmar?) e che confermano la volontà della Roma di rinnovare il modo di intendere il calcio in Italia (il secondo campionato più “anziano” del continente dopo Cipro).
A Trigoria sono già 45 i milioni spesi per acquistare giocatori under 21. Senza contare i ragazzi della Primavera: Piscitella è il quinto esordiente in serie A quest’anno e con Borini e Lamela ha formato il tridente più giovane della storia (soltanto il Bari nel ‘99 aveva fatto meglio con la coppia Cassano-Eniynnaya, 17 e 18 anni).
Una generazione di fenomeni” (tanto per citare gli Stadio) quella a disposizione di Alberto De Rossi che ieri al Viareggio è stata però sconfitto per 2-0 dai messicani del Santos Laguna. “Questa Roma è come l’Ajax”, ha dichiarato qualche giorno fa Stekelenburg che conosce bene la fucina di fenomeni olandese. Con una differenza: una volta sbocciati la Roma difficilmente lascerà fiorire altrove i suoi gioielli.

Leggo – Francesco Balzani

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