El Shaarawy chiama Roma: «È il mio match»

La Gazzetta dello Sport (D.Stoppini) – «Sì sì, allo stadio ci vado. Come finisce? Due a zero». Francesco Totti, anni quaranta come fossero venti, trenta o trentacinque: non cambia mai, figurati se ospite da Fiorello. «Decideranno gli episodi» dice invece Stephan El Shaarawy e sa tanto di frase fatta, perché Luciano Spalletti deve convincere i giocatori della Roma a costruirseli da soli, gli episodi per arrivare al successo. «È frustrante fare più di 80 punti e non vincere lo scudetto», è l’Edin Dzeko pensiero. Frustrante come si sarà sentito, il bosniaco, a non segnare in quella serata da gol per tutti com’era Pescara. È il blob del derby, giornata venerdì. A Trigoria la mattina passa con uno Spalletti – raccontano – persino più sereno delle ultime vigilie pre derby. L’allenatore ha imposto un ripasso veloce della lezione impartita lungo questi 15 mesi di lavoro: sul campo sono state provate molte soluzioni tattiche e diversi moduli, con particolare attenzione nella parte finale per le soluzioni su palla inattiva e i tiri in porta.

MONCHI DEBUTTA – La novità, in fondo, è tutta fuori dal campo. A Trigoria, dopo il primo vero viaggio di lavoro a Milano, ieri era presente il neo d.s. Monchi, che vivrà per la prima volta un derby che non sia…derbi, scritto alla spagnola, com’era quello, tra i più sentiti d’Europa, tra il suo Siviglia e il Betis. «Ma bisogna far sì che questa partita non sia l’unico obiettivo stagionale del club», disse un giorno a proposito della sfida andalusa. Frase che potrebbe andar benissimo se riproposta ieri oggi e domani pure da queste parti.

ELSHA AVANTI – Il resto è un dubbio, forse l’unico, di formazione di Spalletti in vista di domani. El Shaarawy è in vantaggio su Perotti e magari un peso l’avranno anche i numeri, che vogliono il Faraone sempre a segno se titolare contro i biancocelesti: è accaduto in campionato nella scorsa stagione, come pure nel ritorno di Coppa italia di meno di un mese fa. «Mi sento un uomo derby, è una partita in cui qualcosa mi si muove dentro», spiega lui al match program del club. Chissà se Spalletti ne terrà conto, con il foglio della formazione in mano.

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