La Repubblica (M. Juric) – È l’estate delle rincorse. Maratone e scatti brevi, per adesso, tutte sfumate con un nulla di fatto. Otto giorni alla fine del mercato e la Roma ancora non ha trovato un attaccante da affiancare a Belotti. Che alla prima giornata ha salvato la truppa di Mourinho, sempre meno paziente e in attesa da due mesi del sostituto di Abraham. Eppure la Roma ci ha provato, trattando praticamente la metà degli attaccanti arrivati in Italia.

Si è partiti dalla telenovela Scamacca, con un breve inciso targato Icardi, per poi spostarsi su Beltran, fare le fusa attorno ad Arnautovic e chiedere informazioni sparse per Brojaed Ekitiké. Questi i nomi più o meno sparsi sui quali c’è stato un interesse giallorosso. Terminato per tutti con un nulla di fatto. Da due settimane mirino e sforzi si sono concentrati su Duvan Zapata, in una trattativa fiume con i tre attori protagonisti mai allineati. Prima sì, poi no, da giorni forse.

Sullo sfondo l’allenatore dell’Atalanta Gasperini che non vorrebbe privarsi del suo scudiero, come ribadito domenica sera: “Decide la società. Dipendesse da me, quando sta bene gioca. Ma con lui ho un rapporto tale che se è felice di andar via per cogliere un’opportunità, non mi metterò mai di traverso”. Da qui i tanti tentennamenti. La voglia di una nuova sfida ma anche il legame con un allenatore a cui deve tanto e che ha fiducia cieca in lui. Quindi prima sì, poi il forse alla Roma.

In prestito con diritto non vado, è sinonimo di poca fiducia. Allora prestito con obbligo. Ok, vengo. Ma poi subentra l’Atalanta con la richiesta di bonus e clausole da contrattare con i giallorossi. Insomma si va avanti a trattare, con la convinzione che l’operazione alla fine si chiuda. Tanto ormai il ritardo sul rinforzo in attacco è tale che un giorno in poiù o in meno non sposterà l’ago della bilancia a Trigoria. Mou avrà il suo attaccante e sarà Zapata.

A meno del terzo colpo di teatro in tre anni della proprietà giallorossa e di Tiago Pinto. Chiamato Romelu Lukaku. La suggestione belga nelle ultime ore sta montando. A Trigoria vige il silenzio di chi sa che le condizioni economiche sono impossibile da sostenere. Ma a Londra la sorpresa è dietro l’angolo. Tanto in entrata, quanto in uscita quando c’è un esubero di cui liberasi. Questo è Lukaku al Chelsea. Un calciatore che non farà parte della rosa dei Blues e con cui Pochettino “non ha tempo da perdere”, come ammesso recentemente.

L’Arabia continua a tentarlo ma lui rispedisce al mittente ogni proposta. La Juventus rimane alla finestra, o meglio, Allegri continua a pensare a lui come rinforzo perfetto. Ma da via Druento, nessuna novità. Per questo la Roma aspetta e spera. Se proprio il belga non dovesse trovare una sistemazione, piuttosto che l’U21 del Chelsea (con cui si allena da settimane), a questo punto che sia Trigoria. A prezzo di saldo ovviamente. Prestito gratuito e lo stipendio da 13 milioni pagato almeno al 60 per cento dal Chelsea. Così se ne può parlare e iniziare a trasformare la suggestione in qualcosa di concreto.