Volata Champions, la Roma fa pari con la Samp

La Gazzetta dello Sport (L.Garlando) – La Roma è lo sprinter uscito bene dai blocchi che, dopo i primi appoggi, ha guadagnato un assetto di corsa perfetto: tra le sconfitte di misura con Napoli e Juve, una striscia di 7 vittorie e due pareggi. E soprattutto il doppio incrocio col Chelsea che sembrò un passaggio d’iniziazione: ne uscì una Roma sorprendente, aggressiva, coraggiosa, coesa, stretta attorno al totem Dzeko. Un ambiente rigenerato nelle regole e nelle motivazioni da un Di Francesco sempre più autorevole. Poi è come se lo sprinter avesse inciampato in un cordolo. La Roma si è scomposta, in campo e fuori: dal festino di Nainggolan a Dzeko in vendita. Crollate regole e certezze: il sofferto innesto di Schick, Nainggolan esterno alto. La Roma che non tremò a Stamford Bridge, si è ritirata impaurita nel secondo tempo di San Siro rischiando di perdere una partita che aveva in pugno. Ieri tanto nervosismo a Marassi.

Dzeko gioca o non gioca? In questo contesto è maturata quasi necessaria una striscia di 2 sconfitte e 3 pareggi. La Roma ha la qualità di rosa per ripartire, ma deve ricomporsi, come squadra e come società. Ritrovare un assetto armonico. E un centravanti, se Dzeko sloggia. Nelle squadre di Di Francesco la punta centrale non è mai stata più importante di quelle esterne, ma un conto è il Sassuolo che riparte sempre, un conto è la Roma che si trova ad attaccare spesso difese chiuse. Come ha spiegato Edin a Marassi con un gol decisivo in pieno recupero.

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