Turone: «Che svista quel gol tolto. La Juventus è fortunata: nei casi dubbi sta sempre dalla parte giusta…»

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La Gazzetta dello Sport – Maurizio «Ramon» Turone anche a 67 anni continua a difendere, fronteggiando le incursioni di tre «pericolosi» attaccanti: i suoi nipoti. «Hanno la priorità su tutto – racconta –, li porto in giro per i campetti della Liguria (vive a Varazze, ndr). C’è una partita ogni giorno, praticamente». Figli di un calcio moderno. Non era così nel 1981, quando si giocava solo la domenica. E non c’erano 25 telecamere a riprendere il match da ogni angolazione, carpendo sospiri e segreti.

«Già, tutto molto diverso. Per me quello attuale è peggiore, in tutti i sensi. Certo, si corre di più, a livello fisico le preparazioni sono mirate e la velocità è aumentata, ma il livello tecnico si è abbassato. I grandi campioni ci saranno sempre e continueranno a fare la differenza, ma parlo del livello medio di un giocatore di A. Una volta era molto più alto, vedo difensori che non sanno fare uno stop ma sono titolari in grandi club. Ai miei tempi finivi a fare muro per giorni e giorni».

Mi perdona se le chiedo ancora del gol annullato contro la Juve. In fondo fa parte di un calcio che non c’è più…
«Ogni volta che si gioca Juve-Roma in qualche modo si finisce per ricordare quell’episodio. A me scoccia per il fatto che ho giocato per 15 anni in A, mi sono tolto belle soddisfazioni, anche in provincia. Però voi giornalisti avete un chiodo fisso…».

Di sicuro se quell’azione fosse accaduta oggi, addio giallo…
«Vero, così finalmente tutti avrebbero capito che era un gol regolarissimo. Se sono sicuro? Certo, la dinamica dell’azione è chiara. Arrivavo da dietro, non potevo mai essere in fuorigioco. Pensi che quando vidi la bandierina alzata pensai avesse segnalato l’offside di Pruzzo. E invece il guardalinee mi disse che ero proprio io il motivo della rete annullata. Fu un errore, pesante perché ci costò lo scudetto. Guarda caso quando ci sono sviste simili la Juve sta sempre dalla parte giusta».

La sua è una allusione?
«Ma no, si scherza. Si vede che sono stato sfortunato. Quando ero al Catanzaro, dove facemmo un campionato bellissimo con Mazzone, sfidai la Juve in semifinale di Coppa Italia: pari in Calabria e a Torino perdemmo 4-2 con una serie di decisioni arbitrali molto discutibili. Ovviamente in finale la Juve vinse».

E’ vero che Viola vi pagò il premio pattuito per la vittoria sulla Juve?
«Sì, quando dico che quel calcio era migliore, mi riferisco anche ai dirigenti, di una classe superiore. Oggi vedo delle cose incredibili».

Tipo la lite Sarri-Mancini?
«Esatto, ma tanto c’è una polemica al giorno».

Tornando al gol annullato, lo ha più rivisto Sancini, il guardalinee della partita?
«No, e non so neppure dove sia. E’ ancora convinto di aver preso la decisione giusta? Da questo punto di vista avrei preferito giocare in questi anni. Così le immagini tv non gli davano margine e doveva ammettere lo sbaglio. Se sono favorevole alla tecnologia come aiuto per gli arbitri? Sul gol non gol, sì. Su altri aspetti sono dubbioso: meglio continuare con i metodi tradizionali, fuorigioco compreso. E adesso mi scusi, vede c’è già mio nipote che aspetta…».

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