Tridente vecchio fa buon gol

Corriere dello Sport (R.Maida) – Meglio andare sul sicuro: arrivederci Schick, torna l’attacco delle grandi giornate. Anche se i gol di questi tempi non arrivano spesso, anno nuovo vita nuova: Di Francesco è orientato a rilanciare il tridente che ha schiacciato il Chelsea all’Olimpico, con El Shaarawy a destra e Perotti a sinistra dietro a Dzeko, il cui scafo si è incagliato proprio dopo essere salpato dall’Inghilterra.

PRECEDENTI – Fin qui la Roma ha cominciato con questi tre davanti solo quattro volte in campionato: il bilancio dice due vittorie all’Olimpico e due…non vittorie (pareggio in casa del Genoa e sconfitta in casa della Juventus) in trasferta. In Champions League invece El Shaarawy, Dzeko e Perotti hanno giocato simultaneamente dall’inizio contro il Qarabag, dopo aver già travolto il Chelsea. Due vittorie su due. Insomma, è un terzetto che nel giardino più familiare non ha mai calpestato l’erba senza produrre risultati rigogliosi.

MIGLIORARE – Dal punto di vista realizzativo però alla Roma non bastano i numeri del girone d’andata. Dzeko ha fatto 8 gol, El Shaarawy 4 e Perotti 3. Il totale è di 15, inferiore al malloppo dei soli Icardi (17) e Immobile (16). Del resto il dato è lineare rispetto ai gol segnati dall’intera squadra: la Roma ha il settimo attacco del campionato, non solo peggiore rispetto alle quattro candidate a un posto in Champions League ma anche dietro a Udinese e Sampdoria che hanno obiettivi diversi.

PESO SPECIFICO – E non è nemmeno provato che la Roma eroghi così tanti tiri: secondo i calcoli della Lega, anzi, gli allievi di Di Francesco sono soltanto quinti nella specialità, sia contando i tiri totali (248) sia contando i tiri nello specchio della porta (136) anche se al conto manca il recupero del 24 gennaio con la Sampdoria: la media-partita dei tiri nello specchio è di 7,5, comunque inferiore rispetto alle tre squadre che precedono la Roma in classifica ed è più o meno in linea con il rendimento offensivo del Milan.

SFORTUNA – Semmai a frenare la Roma è stata l’imprecisione più leggera, il confine tra gol e legno: tra pali e traverse ne ha colpiti 14 , almeno due più di ogni altra squadra di Serie A (l’Inter è a 12, la Juve a 11 e la Lazio a 10). Sempre con una partita in meno.

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