Tra Totti e Dzeko gode El Shaarawy

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Il Corriere della Sera (G.Piacentini) – Nelle pieghe della vicenda Totti, c’è una cosa che Luciano Spalletti non ha digerito: il dualismo che si è creato con Dzeko. «Non deve esserci contrapposizione – ha tuonato il tecnico al termine della gara con l’Atalantaperché noi abbiamo bisogno di entrambi. Edin è un grande calciatore ma un po’ troppo sensibile a tutti i discorsi che si fanno. Deve fare di più, ma se viene sempre messo a confronto con Totti è normale che sia massacrato, è sempre stato così». In realtà il dualismo è soprattutto negli occhi di chi guarda (soprattutto i tifosi) le gare della Roma e fa confronti tra il rendimento del numero 9 e quello del capitano, perché tra i due il rapporto è ottimo e non c’è rivalità. E se nel futuro, cioè nella prossima stagione, con Spalletti ancora giallorosso rischiano entrambi di non fare più parte della rosa romanista, domani sera contro il Torino all’Olimpico potrebbero ritrovarsi uno di fianco all’altro. Non in mezzo al campo, come tutti e due sperano ma – per ragioni different – in panchina.

I motivi che spingono fuori Totti dalla formazione titolare non sono disciplinari ma fisici. Il capitano non ha più 90 minuti nelle gambe e, al netto delle polemiche, ha dimostrato di poter fare ancora la differenza in situazioni di gioco particolari, come quelle che si sono verificate con il Bologna (assist per Salah) e con l’Atalanta. Un Totti «alla Altafini», insomma, può ancora essere utile a questa squadra, mentre da titolare sarebbe un cambio certo. Discorso diverso per Dzeko, che vive un paradosso: per la squadra, infatti, è più funzionale quando lavora per gli altri – è lui a mettere in movimento Salah in occasione del gol di Nainggolan a Bergamo – che quando deve finalizzare. Con lui in campo la Roma crea molte occasioni, come con l’Inter e nel derby, ma è poco lucido, sbaglia tanto e si demoralizza. Una circolo vizioso che lo sta logorando, e che mette in risalto un lato fragile del suo carattere che male si sposa con la piazza romanista.

Domani sera (ore 20.45, arbitra Calvarese) contro il Torino del suo amico Ventura, Spalletti potrebbe tornare all’attacco leggero, con dentro El Shaarawy e non Dzeko, al fianco di Salah e Perotti, sempre più protagonista. La probabile assenza di Pjanic apre un varco a centrocampo, dove rientrerà Keita al fianco di Nainggolan: l’avanzamento di Florenzi a Bergamo non ha dato i frutti sperati, le alternative sono De Rossi, Vainqueur o Strootman. Dovrebbe recuperare Digne, che oggi si allena col gruppo.

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