Terapia Spalletti: «Deve pregarmi per una maglia»

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La Gazzetta dello Sport (D.Stoppini) – C’è il mare vecchio, che arriva da Madrid. Perché a Madrid c’è il mare, almeno c’era martedì scorso. E s’era alzato grosso, Luciano Spalletti soffiava da dietro quasi a provocare una tempesta, con quel «malessere difficile da spiegare nel vedere i giocatori che aspettavano i complimenti dopo la sconfitta». Il mare vecchio è ancora fastidioso, ma spesso annuncia la bonaccia. «Alcuni dei miei calciatori dicevano a fine partita “Abbiamo avuto 10 occasioni, più di così…” — ha spiegato Spalletti —. E non erano quelli che avevano sbagliato le palle-gol, erano gli altri. E sembra quasi il voler andare a trovare dei colpevoli. E a me non garbava questo fatto, secondo me doveva essere maggiore il dispiacere dell’occasione persa che la consolazione dei complimenti che avrebbero ricevuto. Ma ora ho visto altro nei miei calciatori. Se potessero rigiocarlo, Real-Roma, sarebbero tutta un’altra squadra».

ANCORA EDIN – E invece l’attacco di domani, materialmente, sarà lo stesso. Perché «va portato in superficie anche quello che la squadra ha fatto di buono, ed è molto». Ed è stato fatto con Dzeko in campo: «Domani Edin gioca. Gli ridò la maglia, me l’avete preparata voi la sua reazione». Il riferimento del tecnico è alle critiche ricevute dal bosniaco dopo Madrid: «Mi aspetto che mi venga a pregare per riavere la maglia, le motivazioni deve averle per forza per quello che è stato scritto su di lui. Sono convinto che farà vedere le sue qualità». Edin arrabbiato, Edin guadagnato. Spalletti spera nell’equazione che faccia rima (pure) con l’ottava vittoria consecutiva. Perché la qualificazione alla Champions è obiettivo imprenscindibile: «Abbiamo bisogno di un risultato per guardare al nostro futuro. Queste partite possono cambiare molto, noi dobbiamo saperlo. Dobbiamo raggiungere l’obiettivo: il futuro è adesso». Con o senza bonaccia.

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