Tavecchio gela Conte: “Morto un Papa se ne fa un altro”

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La Repubblica (M.Pinci) – Un’apertura al divorzio? Sì, no, forse, chissà. Certo Carlo Tavecchio vive da mesi di fronte a un bivio. Da una parte le speranze, manifeste da tempo, di un rinnovo. Dall’altra i timori, visto che inizia a essere insistente il corteggiamento delle big italiane ed europee ad Antonio Conte. Il ct che Tavecchio ha scelto per rilanciare l’immagine (e non solo) dell’Italia a sei mesi dalla scadenza dell’accordo non ha ancora annunciato se continuare o meno. «Per me è come un figlio e sono sicuro che rinnoverà – dice il presidente della Federcalcio alla Rai ma se dovesse decidere di andare via, come dico sempre, morto un papa se ne fa un altro». Altro che giri di parole, forse per la prima volta, pur difendendo la convinzione di riuscire a trattenerlo, il n.1 di via Allegri apre all’ipotesi di una separazione al termine degli Europei di giugno. Anzi, prima: perché il contratto di Conte scade, sì, alla fine della rassegna, ma la Figc non aspetterà così a lungo per conoscerne le volontà.

L’obiettivo è arrivare al raduno prima dell’Europeo con il futuro delineato e già tra fine aprile e inizio maggio il ct sarà chiamato a prendere una decisione. Ma quel «morto un papa se ne fa un altro» non è solo l’ennesima gaffe, semmai la cartina tornasole di una certezza. Pur lavorando per garantirsi il rinnovo («Dai Antonio, facci vincere il mondiale», gli dice spesso) il presidente non ha alcuna intenzione di supplicarlo. La Figc si sente in posizione dominante, la Puma da contratto garantirebbe i contributi per uno stipendio da oltre 4 milioni anche a un nuovo ct. Cifra utile a puntare su un allenatore di livello assoluto.Un altro uomo immagine da associare al brand Italia e al suo sponsor: come Allegri, che può lasciare la Juve, Capello, pronto a ricollocarsi, o addirittura Mancini, che l’idea di allenare un giorno l’Italia la coltiva e rappresenterebbe il volto ideale. Altri candidati spendibili sono Donadoni e Sarri, addirittura Cannavaro. Certo i 4 milioni abbondanti rappresentano una tentazione anche per Conte: nessun club di serie A supera quella soglia, oggi.

La famiglia del tecnico, che non l’aveva mai avuto così spesso a casa, tifa inoltre per la permanenza in azzurro e lui, che il ruolo da coordinatore sta iniziando a farselo piacere (era a Roma anche lunedì per pianificare il calendario delle nazionali giovanili), ha apprezzato che la Federazione non abbia esagerato con le pressioni. Ma la suggestione di tornare ad allenare davvero è comunque fortissima. Con la Roma ha parlato spesso dando la sua disponibilità alla destinazione, il Milan osserva l’evoluzione dei fatti, in Spagna raccontano persino di un sondaggio Real. Mentre il Chelsea che lo aveva cercato in passato s’è rifatto vivo nelle ultime settimane. E per farsi trovare pronto Conte studia l’inglese da più di un anno. «Non è una notizia clamorosa, è giusto conoscere le lingue», minimizza Tavecchio. Sa bene che non servono corsi per imparare a dire goodbye

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