La Gazzetta dello Sport (C.Zucchelli) – Adesso che il telefono non suona più come i primi giorni, che le luci si sono spente e il tempo è passato, Luana e Michelle sono davvero rimaste sole. Si fanno forza ogni giorno, e dalla voce squillante con cui Luana dice che, nonostante tutto, provano «a vivere un’esistenza serena», capisci che ce la stanno mettendo tutta. Luana e Michelle, 32 e 4 anni, sono quello che resta della famiglia De Amicis: Stefano e Cristian, papà e figlio, compagno e fratello, non ci sono più da un anno. Oggi la Roma gioca a Leverkusen, ancora Champions, come un anno fa, quando tornando dall’Olimpico dopo la partita col Bayern, rimasero coinvolti in un incidente. Erano a bordo di uno scooter, fecero un incidente frontale con un’auto il cui conducente «non si è neanche scusato», ricorda con amarezza Luana, e non rientrarono mai a casa. In tanti, in quei giorni, erano accanto a Michelle: gli steward che lavoravano con loro allo stadio. Ci sono ancora oggi. Gli amici di sempre e i tifosi della Roma. Anche loro ci sono ancora. Tanti personaggi più o meno noti: qualcuno è sparito. «Ma non faccio nomi, chi vuol capire capirà». Orgogliosa, Luana, che racconta del suo lavoro part time in una clinica, «così posso seguire la bambina», e della quotidianità che a fatica si è fatta strada nel dolore: «Michelle mi chiede del padre e del fratello e io le parlo di Stefano e Cristian. Nonostante tutto è una bambina serena, vado avanti per lei e con lei».
LO STRISCIONE Sabato era allo stadio per la partita contro l’Empoli, ma all’Olimpico mette piede raramente. Ha lasciato anche il lavoro da steward. I tifosi stasera a Leverkusen, polizia tedesca permettendo, metteranno uno striscione in ricordo di Stefano e Cristian: un modo semplice, come erano semplici loro. Senza riflettori perché, dice Luana: «non ne abbiamo bisogno».