Spalletti torna a parlare di futuro: “Sorriso e ghigno”

La Repubblica (F.Ferrazza) – Chissà se basterà il treno per Bologna ad allontanare la Roma dagli strascichi post derby. Qualche perplessità sembra averla Spalletti, stretto tra un futuro che non può più rimandare e un presente che rischia di far crollare i castelli costruiti a inizio stagione. «C’è molto dispiacere per l’eliminazione dalla Coppa Italia – la lettura del tecnico – ma adesso è il momento di lavorare ed essere ancora più professionali, perché ci sono tante insidie. Va bene avere il sorriso, ma serve anche il ghigno, perché il derby può disturbare gli equilibri. E allora dobbiamo essere vogliosi e determinati: ci giochiamo un futuro importante, da qui, a fine stagione». La prima delle ultime otto partite di campionato passa oggi per il Bologna di Donadoni. L’obiettivo è evitare di buttare sale su ferite ancora sanguinanti, perché per le cicatrici ci vorrà ancora tempo. «Io sono dispiaciuto per quanto successo – continua Spallettima serve lavorare nel calcio, per essere al livello della Juventus, che ha un vantaggio sotto tanti punti di vista, quindi dobbiamo programmare, e fare ancora di più. Queste otto partite possono determinare il futuro del club».

Sembra fare marcia indietro, il mister , rispetto al tormentone «Se non vinco un trofeo me ne vado», tornando a parlare di programmazione e difendendo il lavoro fin qui fatto. «Sono soddisfatto dei numeri complessivi di questi mesi e per il lavoro che stiamo facendo. Ma nel calcio conta spesso solo la vittoria». Recuperato De Rossi, non è invece partito Emerson, bloccato dalla tendinite. «Szczesny e Alisson si alterneranno: se uno cala, l’altro gli prende il posto. Totti? Io, purtroppo, devo gestire una squadra, e tra le mie competenze c’è anche questa. Non voglio gestire la storia di Francesco, ma il calciatore. Forse l’ho fatto giocare poco, oppure troppo, dipende dai punti di vista».

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