Spalletti si converte, ora è Totti per sempre

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Corriere dello Sport (G.D’Ubaldo) – La conversione di Luciano Spalletti. Il suo rapporto con Francesco Totti non era cominciato bene, a gennaio appena arrivato a Roma. «Ho l’impressione che Spalletti avesse delle scorie del passato nei confronti di Totti». Parole pronunciate da Walter Sabatini, il direttore sportivo per il quale il tecnico si è speso per convincerlo a restare alla Roma. Il rapporto tra Spalletti e il capitano non è stato facile all’inizio. «Le scorie del passato rimangono se ci sono state, ma lo scorso anno potevo farlo entrare qualche minuto prima», uno dei passaggi delle rumorose dichiarazioni del tecnico sul capitano nella conferenza stampa di martedì. Ma Spalletti si è ricreduto. Non solo utilizzando Totti nel finale di campionato, ma addirittura spingendosi a dire, due giorni fa, che Francesco ha il diritto di continuare a giocare anche il prossimo anno.

MUTAMENTI – Quante cose sono cambiate nel giro di sei mesi. Da quando Spalletti, in seguito ad alcune dichiarazioni di Totti alla Rai, decise di rimandarlo a casa a poche ore dalla partita contro il Palermo, quando alla vigilia aveva annunciato il suo impiego dall’inizio. Da allora ci sono stati altri momenti di collisione tra i due. In occasione di qualche riscaldamento del capitano prima di entrare in campo, troppo ritardato secondo l’allenatore, oppure nel concitato dopo-partita di Bergamo, quando tra i due ci fu un acceso diverbio. Ma Totti con lo straordinario rush finale non solo ha costretto i dirigenti a rivedere una decisione unanimamente presa (quella di farlo smettere), ma ha dato un contributo determinante alla Roma nella conquista del terzo posto, che dà diritto a partecipare tra un mese al preliminare di Champions League, passaggio fondamentale per il futuro della società giallorossa. Ballano cinquanta milioni in quei 180 minuti nei quali la squadra giallorossa cercherà di guadagnare l’accesso alla fase a gironi.

STIMOLI – Spalletti ha rivisto la sua posizione nei confronti del capitano. Lo ha spronato anche con giudizi forti, severi. Totti ha reagito da campione e con orgoglio. Si è messo a disposizione con il massimo impegno, sfruttando anche la manciata di minuti che l’allenatore gli ha concesso nelle ultime partite. Francesco è stato sempre determinante quando è entrato in campo, con gol e assist. Tra i due ci sono stati diversi chiarimenti, l’ultimo anche dopo il pesante screzio di Bergamo. Hanno rimesso a posto le cose, confrontandosi da uomini.

NUOVO CORSO – Adesso è tutto diverso. Il tecnico toscano ha apprezzato l’atteggiamento di Totti sin dai primi giorni di ritiro. Ma il capitano si è fermato subito, a causa di un leggero infortunio muscolare riportato nel primo giorno di lavoro a Trigoria, prima di salire a Pinzolo. «Pallotta può dire quello che vuole, Totti ha il diritto di decidere quando smettere». Parole di Spalletti, molto diverse da quelle pronunciate appena arrivato. «Il futuro di Totti riguarda lui e il presidente. Io non c’entro e non ci voglio entrare». La primavera giallorossa li ha riavvicinati e Totti con la sua classe ha riconquistato la Roma. Spalletti gli ha riconosciuto i meriti di quello che ha fatto, anche se ha ribadito anche in questi giorni che non farà sconti al capitano, che verrà valutato per quello che farà sul campo. L’impressione è che ci sarà ancora bisogno del numero dieci, della sua classe immensa, intramontabile.

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