Spalletti: “Volevamo vincere, non pensavamo ad altro. Siamo stati tignosi. Vedere tutti i tifosi uniti è stato bello” – VIDEO

Luciano Spalletti, tecnico della Roma, è stato intervistato durante il post partita di Roma-Juventus 3-1. Queste le sue parole:

SPALLETTI A MEDIASET

Vittoria bellissima dopo una settimana complicata…
Quello che ci siamo detti tutta la settimana, al di là delle complicazioni, che non sono state più delle altre volte ma sono state le stesse complicazioni e ci sono sempre. Quando devi vincere delle partite, quando hai un Napoli forte così che ti crea problemi di gara in gara, diventa difficile. Abbiamo fatto una buona partita perché avevamo diverse defezioni e stasera si è giocato da squadra tignosa, da squadra che in dei momenti ha dovuto cambiare qualcosa, che ha saputo soffrire con durezza ed è rimasta con la testa lucida dentro alla partita, quello che doveva essere il loro obiettivo che era il discorso iniziale, a noi interessava vincere questa partita non pensavamo ad altro.

C’è anche un aspetto fondamentale: la testa della squadra che si è ritrovata gruppo…
Se volete farci un complimento è questo, è quello che ci siamo detti prima di questa partita qui, non è tanto la vittoria, è la dimostrazione di che persone siamo che fa la differenza, ad avere questa perseveranza nel ribaltare sempre le situazioni, di questo fatto di lavorare sempre credendo di poter raccogliere un obiettivo prima o poi e anche se per ora non vale niente, però rimane viva la possibilità di arrivare secondo contro degli avversari che invece ce l’hanno dentro. Loro hanno questo animaletto dentro lo stomaco che tutte le volte che ci giochi contro viene fuori, ti fa vedere che persone sono. Aver vinto questa partita qui è sintomo di premio al valore della persona. Secondo me Banti stasera ha arbitrato in maniera importante, ha avuto lo stesso metro di valutazione, ha lasciato correte molto sia di qui che dall’altra parte, Cesari è sicuramente più bravo di me, ma lui ha dato subito quel segnale lì, che non fischiava le punizioni mezze e mezze ed è stato così, poi ci sono state svariate proteste ma lui ha avuto equilibrio, al di là di quella fatta bene o fatta male, ha dato un segnale di quale era il taglio dell’arbitraggio.

Perotti come falso nueve… 
Ha bisogno di avere spazio tra le linee di avere palla sui piedi e di andare a puntare l’avversario, quando gli chiedi qualcosa di diverso non lo metti a suo agio, ha fatto una partita probabilmente buona ma di livello inferiore a quello che può fare infatti si vede dalla faccia quando è uscito non era contento. Bisogna essere bravi a prenderesi un po’ di responsabilità perché lui, son delineate le qualità che ha, lui di venire i due metri sotto la linea della difesa, buttarsi sopra, di venire a giocare in quello spazio ristretto fra centrocampo e difesa avversaria, non lo metti a suo agio. Lui è bravo a prendere la palla, comincia a caracollare, a portare palla, a prendere velocità e allora diventa un casino perché quando prende velocità con la conduzione di palla… Ha fatto meno di quello che può fare, ma ha fatto una grande partita sotto l’aspetto dell’impegno, del sacrificio e del mettersi a disposizione della squadra per quello che c’era bisogno, mentre Salah se lo fai giocare davanti te la viene a prendere la palla tra le linee e ti si gira in un fazzoletto oppure ti parte e se lo vuoi accorciare e ti va lungo 10 metri dietro al centrale opposto e andare poi a fare questa corsa nello spazio con lui diventa quasi impossibile. Anche a lui piace partire dall’esterno e andare su questo sinistro perché ha visto che fa tanti gol, messo a sinistra ne avrebbe fatti fare molti di pià a Dzeko però vaccelo a mettere e vedi la reazione (ride, ndr).

Domanda social: “Mister resti con noi e vinciamo qualcosa di importante”…
E’ qualcosa di importante perché noi abbiamo queste due partite qui che sono assolutamente da vincere, in questo momento è meglio avere la visuale lucida non buttare polvere in mezzo, di parlare del futuro, dei contratti, come ci siamo già detti dentro lo spogliatoio vorrebbe dire alzare un po’ di polvere che ci fa vedere meno chiaro e allora è meglio rimanere con la vista lucida su quello che deve essere l’obiettivo di queste due partite.

Ieri la domanda su Sabatini ha fatto scattare molti interrogativi sul futuro…
La domanda è: “Torneresti a lavorare con lui?”. Si può dire anche di poi si va a domandare a Sabatini e gli si dice cosa ho detto.

Anche Tarabelli ha detto che la vorrebbe all’Inter…
(Ride, ndr) Andiamo avanti, il calcio, la polvere, i risultati.

Anche il mercato…
E’ vero ma noi bisogna rimanere a fare i nostri discorsi, poi ogni tanto si gioca, si va al di fuori di quello che deve essere poi il nostro linguaggio, però dentro gli spogliatoi si parla solo di quello, di quello che dovevano essere le uscite sulla conduzione della palla di Benatia, perché Bonucci doveva essere sempre marcato, e trovare la copertura a queste linee di passaggio e possibilmente difendere andando in avanti invece all’inizio della partita non ci siamo riusciti molto bene, si è dovuto faticare, poi da dietro non eravamo bravi a fare uscire una palla pulita perché noi avevamo bisogno di una palla pulita sulla metà campo per innescare la velocità degli attaccanti. Quando poi ti pressano bene e non fai i primi due passaggi, devi alzarla, devi buttarla e quando è successo con El Shaarawy, Salah e Perotti non la prendi mai di testa e abbiamo concesso. I calciatori, i nostri professionisti, sono riusciti a trovare il bandolo della matassa non facile da sbrogliare stasera.

SPALLETTI A SKY

Possiamo leggere insieme i suoi appunti?
Sono scritti in un italiano scorretto (ride ndr).

C’è stato un cambio di atteggiamento all’interno della gara…
Dopo il gol siamo stati bravi, nel primo tempo non siamo riusciti a difendere andando avanti, con la velocità potevamo prenderli alti. Non abbiamo costruito bene da dietro, eravamo rugginosi perché non siamo stati bravi a scambiarla internamente e servire gli attaccanti. L’abbiamo buttata troppe volte la palla, bisognava prendersi qualche rischio e nel secondo tempo lo abbiamo fatto. Salah è stato più bravo a giocare fra le linee venendo via dalla marcatura dei centrali, Perotti non è stato messo in condizione di giocare benissimo.

L’atteggiamento di Nainggolan che sprint dà al gruppo?
Fa la differenza, ci sono dei giocatori che hanno questo animaletto dentro che si chiama Tigna. La Juventus ne ha qualcheduno da prestare, a noi mancano ma Radja è uno di quelli. Gli ho chiesto più volte se se la sentiva e mi ha sempre detto di ripassare tra 5 minuti. Ora è fermo un’altra volta ma sono convinto che per la prossima recupera. Lui ha questa qualità e chi non lo ha questo animaletto diventa difficile stimolarlo giornalmente perché è come un sassolino dentro le scarpe che ti fa male, devi fare di più e ti devi impegnare di più. Poi alla fine puoi mollare e concedi delle partite, che sono quelle decisive, agli avversari perché ti fa male il sassolino.

La squadra non ha risentito dell’assenza di Dzeko…
Dzeko è bravo a fare il lavoro sporco e prendere la palla lanciata, oggi non l’abbiamo potuto fare perché la prendevano sempre Bonucci e Benatia. La squadra ha fatto vedere, al di là della vittoria complicata e un po’ fortunata, che persone sono. Stasera servivano persone con valori e loro lo hanno dimostrato. Si ha a che fare con una squadra che ha un valore personale.

Rudiger? Preoccupato per le prossime due partite?
Rudiger riesce sempre a portare a casa la prestazione ma per me è più forte da centrale, sa iniziare anche l’azione. A volte se lo fai spingere ti manca in fase difensiva, è meglio usarlo in copertura. Queste settimane si è parlato di tutto tranne che di calcio ma nello spogliatoio non si fanno cose che alzano il polverone. Abbiamo ben chiaro lo sguardo rivolto verso l’obiettivo, che è importante anche per i calciatori.

Al primo posto ci pensate?
Ieri in conferenza ho detto che questa Juve è quella che ha programmato di essere in questa posizione con un lavoro straordinario. Devono festeggiare una qualificazione meritata e hanno una finale di coppa tra tre giorni, questo per noi è stato un vantaggio. Nel secondo tempo abbiamo fatto totalmente il nostro dovere, nel primo dovevamo fare di più.

Se andassi via non ti mancherebbero serate come questa?
Sono partite che ti danno sempre qualcosa.

Nessuno spiraglio?
Se parlo creo confusione, se non parlo è uguale. Tra 15 giorni si dirà il lavoro che si farà.

Oggi nessuna polemica su Totti…
Oggi l’ho messo tardi, era pure arrabbiato (ride, ndr).

SPALLETTI ALLA RAI

Una bella vittoria, aumentano i rimpianti per lo scudetto?
Non ci sono rimpianti, c’è solo gioia e felicità, anche se c’è da dire che non abbiamo ancora fatto niente. Il risultato di oggi ci consente di stare davanti al Napoli ma dobbiamo vincere altre due partite.

Totti?
Anche oggi non è stata una gara facile da gestire, se fossimo stati in parità l’avrei messo prima, ma sul 3-1 dovevamo gestire e ripartire. La partita si era messa sulla lotta, era molto dura e non era la sua gara, anche se anche per poco credo sia stato utile chiamarlo in causa davanti alla sua gente.

Dove l’avete vinta oggi?
C’è stato qualcosa di caratteriale che non è sempre stato frequente trovare in questa squadra. Stasera hanno fatto vedere che calciatori sono. C’era il rischio di perdere gli equilibrio, ma non ci siamo sfilacciati ed abbiamo giocato giocato nel secondo tempo con più qualità. Abbiamo sfruttato le nostre caratteristiche, difeso in avanti. Quell’animaletto che si chiama tigna che hanno dentro i giocatori forti oggi l’abbiamo messo in mostra n tanti effettivi. Nainggolan ha giocato in condizioni che non so come abbia fatto, solo lui ci sarebbe riuscito.

Giocate meglio senza Dzeko?
Quando giochiamo con gli attaccanti leggeri non si sa mai chi si abbassa fra le linee e spesso la difesa avversaria soffre queste situazioni. Stasera siamo stati bravi, anche a servire bene le nostre punte con palle sempre pulite.

Da quando ti danno all’Inter vai meglio…
Non ho fatto nessuna apertura, solo detto che mi piacerebbe lavorare con Sabatini, ma l’obiettivo ora è quello di vincere per arrivare secondo, non parlo di altro.

Si è sentito con Sabatini?
No, ora no, lui è molto legato alla Roma e spesso mi ha mandato dei messaggi prima delle partite anche dopo che è andato via.

Baldissoni ha detto che il prossimo allenatore della Roma sarà uno bravo…
Mancano due partite, è come una gita in famiglia, poi vedremo cosa decidere assieme.

Cosa farà Spalletti l’anno prossimo?
Ogni volta mi viene fatta la stessa domanda, sempre, poi sono accusato io di parlare di altro, di deviare da quelli che sono gli obiettivi del campo.

SPALLETTI A ROMA TV

Cosa ha detto ad Emerson a fine gara?
Mi sembra di avergli fatto i complimenti. Poi gli ho chiesto di stare più alto, poi tornava basso ma quando riprendeva palla la riportava su nell’altra metà campo. Ha preso falli, è andato a saltare, come fa un calciatore che ha la completezza di qualità. Lui è ancora un ragazzo, ha dovuto passare dei momenti difficili. Ora è un giocatore forte con carattere, sono contento perché se lo merita.

Roma al pari della Juve oggi?
Stasera il complimento che voglio far arrivare è che si è fatto vedere che tipo di persone sono i ragazzi. C’era da vincere, psicologicamente non è facile perché i risultati degli altri ti mettono pressione. C’è il rischio che il pensiero del Napoli ti cambi il colore del vestito, invece abbiamo mantenuto il giallorosso e ci siamo chiamati Roma.

Che messaggio avete dato al Napoli?
Loro speravamo in queste due partite dopo il derby. Loro avendole vinte tutte e due avevano fatto un pensierino. La squadra ha fatto bene, ha giocato bene. L’azione di El Sha è la classica azione che ci permette di sfruttare le qualità dei nostri giocatori, di uno che ti viene a giocare tra le linee e che si ributta dietro la linea difensiva e ti si crea il buco.

Oggi la Roma si è confrontata bene fisicamente con la Juve…
El Sha stasera è entrato in contrasti che non gli ho visto fare con la stessa continuità in altre partite. Vero che si è lottato forte quando ci siamo abbassati nel settore importante del campo, cioè la linea nostra dei mediani. Siamo sempre stati corti nel secondo tempo uscendo bene, mantenendo sempre le stesse distanze. Un po’ di agevolazione c’è stata dal fatto che loro vengono da una vittoria in Champions, hanno un’altra finale mercoledì, probabilmente sotto l’aspetto della forza mentale era il momento in cui si poteva prendere un vantaggio. Secondo me ricapita difficilmente di trovare la Juve così, ci ha dato qualche vantaggio. Poi c’è da essere quelli che siamo stati, e lì vanno fatti i complimenti ai giocatori perché hanno dimostrato di essere forti.

I giocatori hanno usato la testa…
Il momento del gol subito è stato il più difficile, poi vai sotto di un gol e tenti di aver dei vantaggini chiacchierati all’inizio. Ti trovi sotto e devi giocare col campo aperto, loro possono ripartire. Bisogna provare ad alzare il ritmo, a non concedere spazio, e ci vuole tutta quella fermezza e conoscenza di quello che si deve fare. Farlo in velocità non è facile.

SPALLETTI IN CONFERENZA STAMPA

Sapere quando pressare e quando lasciare campo è una qualità delle squadre forti. Nel primo tempo non siamo stati bravi, non abbiamo trovato il tempo di difendere andando in avanti. Avevamo deciso di marcare Bonucci e a volte ci avevano creato problemi perché siamo stati lunghi, soprattutto Sturaro si metteva dietro Paredes o dietro Rudiger. Siamo stati poi bravi a non perdere la testa. Hanno dimostrato di avere delle qualità, a mente lucida hanno letto le situazioni, sapendo quando pressare e quando tornare a casa. Siamo stati corti, compatti. El Shaarawy e Salah hanno poi ripartenza individuale per 70 metri, hanno fatto delle belle scorribande. C’è stata anche un pochino di fortuna, tanto carattere, siamo stati tignosi stasera. La tigna è il nome e cognome del gioco del calcio, parte tutto da lì. Alcuni giocatori ce l’hanno, altri no e andarla a ricercarla ogni mattina è faticoso e vai a perdere qualche partita. I giocatori della Juventus a volte ce l’hanno anche doppia, la tigna.

Cosa ti rimane di questa partita?
Basta vedere lo stadio, poche volte è successo. Tutti hanno partecipato. A volte era pieno ma c’erano delle rimostranze e quindi non erano dentro col sentimento. Oggi, invece, vedere tutti i tifosi uniti è stato molto bello.

Una forzatura giornalistica dire che la Roma punta allo scudetto?
No, sono abituato a molto peggio. La matematica dice questo ma quando c’è un’insidia la Juve torna a essere una squadra che non concede nulla.

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