Salah fuori per scelta tecnica. Non era mai successo

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Corriere dello Sport (R.Maida) – Neppure il solito tweet sarcastico del procuratore, Ramy Abbas, gli ha dato una scossa: stavolta Momo Salah non ha vissuto una bella serata a Firenze. Nello scorso campionato, da ex, aveva segnato sia all’andata che al ritorno, mitigando in parte la delusione per il “rosso” incassato da Orsato per un vaffa gestuale. Domenica invece è stato tra i peggiori in campo della Roma fino alla sostituzione tra i fischi interminabili dei tifosi, che non gli perdonano la scelta dell’abbandono a colpi di carte bollate.

CRISI – E’ un momento così, ben al di là dei numeri. In quattro partite di campionato Salah ha segnato 2 gol ma non ha ancora erogato il potenziale di cui dispone. Tutt’altro: si lascia desiderare e attendere, come una Frecciarossa in ritardo indeterminato. Incide poco, conclude meno. Non azzarda la giocata, commette errori banali. E poi non offre un contributo apprezzabile alla fase difensiva come invece accadeva nella scorsa stagione, quando Spalletti lo aveva indicato come un esempio da seguire con tanto di video riepilogativo proiettato davanti ai giornalisti a Trigoria.

PILASTRO – Contro la Fiorentina è stato richiamato in panchina a metà ripresa. Ed è una notizia, perché per scelta tecnica non era mai successo. Da quando c’è Spalletti, Salah ha giocato tutte le partite di campionato e tutte dall’inizio, rivelandosi insieme con Manolas e Nainggolan un insostituibile. Quando non ha completato le partite è stato per una passerella finale (come nel derby di ritorno) o per gestione nell’ambito di una partita comoda (come contro il Chievo a fine campionato). Se Spalletti lo ha sostituito a Firenze, è perché si è reso conto che qualcosa non va.

LAVORO – La Roma spera che passi presto, anche perché dopo Natale perderà il suo talento per circa un mese a causa della Coppa d’Africa. Salah ha trascinato di peso la nazionale egiziana alla fase finale del torneo, che si giocherà in Gabon tra il 21 gennaio e il 12 febbraio, con 8 gol in 11 partite giocate. Ricordando il precedente di Gervinho e Doumbia, che nel 2015 vinsero il trofeo con la Coppa d’Avorio, c’è poco da stare tranquilli anche se Salah, per professionalità e morigeratezza, ha dimostrato di essere un calciatore molto diverso dagli africani che lo avevano preceduto a Trigoria.

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