Sabatini: «Non mi dimetto e tengo i gioielli»

WhatsApp-Image-20160517

Il Corriere Dello Sport (M.Bonucci) – Arriva per ultimo Walter Sabatini, quando Sacchi e Altafini, Di Francesco e Pisano, Beccalossi, Giovanni Galli e Ravanelli hanno già fronteggiato l’assalto dei curiosi a San Silvestro, frazione di Senigallia, per la prima edizione del premio che ricorda Renato Cesarini, quello da cui ha preso nome la famosa “zona” dei gol all’ultimo minuto, nato a Castellano, 200 metri da qui. E scatta un vero assedio per il direttore sportivo giallorosso. Parla a ruota libera di mercato e di se stesso. «So quello che voglio fare», risponde più volte a chi insiste sulla valigia già pronta. E al ristorante “Seta” che scoppia dalle presenze, sobbalza quando la conduttrice Federica Peluffo gli chiede se è vero che è pronto a dimettersi: «Non ci penso nemmeno – ribatte al volo – ho un contratto e mi occupo del mercato a tempo pieno. Penso anche che sia un auspicio di Spalletti. Io so quello che farò e certamente so quello che sto facendo ora mettendo l’impegno massimo per il mercato della Roma. Faremo un punto con Pallotta al quale ho chiesto un chiarimento». C’è sempre il Bologna che aleggia e Sabatini non si sottrae: «Già, Bologna che tremare il mondo fa! Ho una simpatia per loro».

NESSUNA RESSA – Passa in rassegna tutte le spine e le rose del momento. «Alisson? Sta con noi, un giocatore molto importante. E’ il portiere titolare del Brasile e ha 23 anni. E’ stato accolto dicendogli che c’è una ressa in porta perché ci sono 4-5 portieri, ma non mi risulta: Szczesny è dell’Arsenal e si vedrà se potremo trattenerlo, De Sanctis è in scadenza di contratto e ho già deciso di ricollocare il polacco Lukas. Per chi fosse preoccupato della ressa in porta, voglio lanciare un messaggio di tranquillità perché la Roma non fa nessuna confusione». Le conferme sono un altro tema caldo: «Siamo molto soddisfatti di El Shaarawy e vogliamo esercitare il diritto di riscatto. Lui si è trovato molto bene con tutti e non abbiamo grandi dubbi. E’ una soddisfazione sentire Rudiger e Digne: dicono che con noi sono cresciuti tanto. Vogliamo tenere Digne, troveremo l’intesa. Dzeko è molto forte, non è stato fortunatissimo e a volte ha suscitato impressioni negative».

SOLDI NO PROBLEMPjanic e Nainggolan potrebbero bussare a denari chiedendo un aumento dell’ingaggio. «E’ sconsigliabile – osserva il direttore – C’è un rischio denunciato da Spalletti, potrebbe succedere ma non penso che lo faranno. Per ora non sono preoccupato. Cercheremo di trattenere i big e di rendere competitiva la Roma come è stato in questi ultimi anni. Dipende anche dai giocatori». Ma come conciliare tutto, comprese le aspettative, con i soldi da trovare? «Cercheremo di non vendere i campioni – puntualizza Sabatiniabbiamo tanti giocatori in giro. Adesso il mercato è attivo, abbiamo tante soluzioni e proveremo a rastrellare quanto ci serve. La Roma non ha deciso di privarsi dei giocatori importanti. Dobbiamo confrontarci con Spalletti e capire cosa serve».

TALENTI ITALIANISabatini prende di petto la questione dei giovani italiani: «Non è facile trovarne, è un problema strutturale del nostro calcio. Io ai giovani garantisco un buon futuro, anche se non sempre con la Roma. Le squadre Primavera non offrono ragazzi pronti per la Serie A. Io e la Roma abbiamo sempre chiesto le seconde squadre, ma questo passo non si fa». Sul “giovane” Totti, invece, c’è solo da aspettare il momento giusto: «Con Francesco non dovrebbero esserci problemi. C’è una discussione serena col presidente e si tratta solo di aggiustamenti per il suo futuro da dirigente. Non è un problema economico e tutto si risolverà». Prima di andar via, Sabatini si sofferma su tre temi: PjanicLa Roma non tratta sulla clausola»), GersonIl padre è un saltimbanco») e SampaoliNon andrà alla Lazio»).

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti